Toscana
Firenze, gli ospiti delle mense Caritas nella basilica di Santa Croce. Betori: “Mettiamoci dalla parte di chi soffre”
Presenti anche padre Giancarlo Corsini, rettore della basilica, Cristina Acidini, presidente dell’Opera, il direttore della Caritas, Riccardo Bonechi, il presidente e la direttrice della Fondazione Solidarietà Caritas, Vincenzo Lucchetti e Ginevra Chieffi, e numerosi volontari. Hanno partecipato anche il sindaco, Dario Nardella, l’assessore al Welfare, Sara Funaro, il presidente del consiglio comunale Luca Milani e i consiglieri dell’Opera Giulio Conticelli e Paolo Ermini.
Un gesto significativo, per celebrare il giorno dell’Esaltazione della Santa Croce, voluto dalla Comunità dei Frati minori conventuali, promosso con il sostegno dell’Opera di Santa Croce e il prezioso supporto della Caritas diocesana e della Fondazione Solidarietà Caritas.
“Abbiamo due preziose indicazioni per la nostra testimonianza del Vangelo: la morte di Gesù ci sollecita a metterci dalla parte di tutti coloro che come lui soffrono ingiustiziaquando si abbraccia ogni sofferenza con l’amore, un amore senza confini, fino alla morte”, ha affermato l’arcivescovo nella sua omelia. Il cardinale Betori ha poi richiamato il messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale dei poveri: incontrare i poveri permette di mettere fine a tante ansie e paure inconsistenti, per approdare a ciò che veramente conta nella vita e che nessuno può rubarci: l’amore vero e gratuito. “È quello che abbiamo cercato di fare oggi: accogliere chi vive nella povertà per lasciarci convertire all’essenzialità e all’amore”, ha concluso Betori.
“Dobbiamo essere vicini a coloro che faticano e vivono la marginalità, rispondendo all’appello di papa Francesco che ci chiede di essere con i poveri e per i poveri, con uno spirito d’accoglienza umana integrale – ha sottolineato padre Giancarlo Corsini – non dimenticando che ci sono tante povertà, non solo materiali, che la pandemia ha messo drammaticamente in evidenza”.
L’ iniziativa è nata anche per condividere un patrimonio di bellezza che appartiene a tutti. “L’Opera di Santa Croce ha condiviso con grande convinzione , insieme alla Comunità dei Francescani, l’organizzazione di questa giornata di accoglienza speciale e ringrazia il cardinale per la sua presenza e la Caritas per la preziosa collaborazione – ha messo in evidenza la presidente Acidini – La bellezza, spirituale e artistica, di Santa Croce è un patrimonio di tutti ed è giusto condividerla oggi con chi si trova in situazione di particolare difficoltà in un tempo che, a causa della pandemia e della guerra, è diventato ancora più difficile per tante persone”.
“Ringraziamo il cardinale Betori per la vicinanza che ci ha dimostrato anche questa volta e l’Opera di Santa Croce per l’accoglienza – ha affermato il presidente della Fondazione Solidarietà Caritas Onlus, Vincenzo Lucchetti – Ogni giorno i nostri volontari e dipendenti sono impegnati ad aiutare le persone più in difficoltà. La giornata di oggi è un giusto riconoscimento anche per loro, oltre che una bella opportunità per stare insieme”.
Anche Riccardo Bonechi, direttore della Caritas diocesana ha ringraziato per un’iniziativa “che contribuisce a dare valore all’accoglienza e alla vicinanza alle persone in un luogo davvero particolare”.
Molti degli ospiti si sono appassionati, ed emozionati, alle spiegazioni dei mediatori culturali dell’Opera che, dopo la messa, li hanno accompagnati alla scoperta di alcuni luoghi e opere simbolo della basilica. Poi tutti a pranzo, nel secondo chiostro, con il menù messo a punto dai francescani, dalla Caritas e da un ristoratore del quartiere.
La festa è stata caratterizzata anche dall’apertura straordinaria e gratuita, nel pomeriggio, per tutti i visitatori. L’iniziativa si collega all’articolato progetto di rinnovata accoglienza che vede impegnate la Comunità dei Francescani e l’Opera di Santa Croce con l’obiettivo di proporre a tutti di vivere il complesso monumentale come luogo abitato e vivo.
Nella basilica è stata anche esposta la reliquia del legno della croce di Cristo che sarebbe stata donata al convento da San Luigi di Francia, nel 1258, insieme alla reliquia della Spina della corona di Cristo. Il reliquario del legno della Croce, uno degli oggetti più preziosi del tesoro della Basilica, è stato eseguito e firmato agli inizi del Trecento dall’orafo Bertuccio da Venezia, già fonditore di una delle porte bronzee della basilica di san Marco.