Toscana

Emergenza Ucraina, Oxfam in aiuto dei rifugiati arrivati in Toscana. Al lavoro per l’inserimento degli studenti ucraini in 15 scuole di Arezzo e Grosseto

Un’emergenza a cui Oxfam ha deciso di rispondere proprio nei territori dove da anni è al lavoro per l’accoglienza e l’integrazione dei richiedenti asilo e dei minori migranti non accompagnati, su cui attiverà anche la rete dei Community Center, gestita con i partner toscani.

Da oggi saranno attive tre unità mobili. Gli operatori che ne faranno parte potranno informare sui servizi disponibili sul territorio, offrire assistenza legale o psicologica, aiutare i ragazzi a tornare a scuola. Al momento infatti oltre 6.700 profughi ucraini sono stati accolti dalle famiglie toscane, oltre 720 si trovano nei centri di accoglienza straordinaria e più di 550 si trovano in strutture alberghiere.

“Nei primi giorni di lavoro andremo a intercettare i bisogni più urgenti, ma sappiamo di trovarci di fronte a persone private all’improvviso di ogni cosa, divise tra il desiderio di tornare presto a casa e la paura che la crisi possa durare – spiega Alessandro Bechini, direttore dei Programmi in Italia di Oxfam – Non aspetteremo di essere cercati come uno sportello, andremo noi a incontrare persone e famiglie ucraine. Ogni team sarà composto da mediatori linguistici, operatori legali e sociali che per tre giorni alla settimana si occuperanno dell’orientamento ai servizi legali e sanitari, prendendo in carico chi ancora non ha avuto la possibilità di accedere al percorso di integrazione attivato in Toscana dalle istituzioni. Un progetto reso possibile grazie alla collaborazione di partner come Coeso Firenze, Fondazione Caritas Firenze e Diaconia Valdese fiorentina”.

I team mobili di Oxfam saranno attivi nelle prossime settimane il martedì a Firenze, il giovedì nel Chianti e il venerdì a Grosseto, con l’obiettivo di estendere il servizio anche ad altre province toscane. Per l’accoglienza dei rifugiati inoltre, l’organizzazione è già in contatto con le maggiori realtà del territorio toscano e i progetti SAI che hanno messo a disposizione posti in accoglienza.