Toscana
Profughi ucraini, a Grosseto la parrocchia organizza scuola di italiano
L’idea è nata ad un insegnante delle scuole superiori, Marco D’Aquino, che con la famiglia ha accolto due mamme con quattro figli, nipoti della badante che assiste una parente. E, proprio in forza di questa convivenza, si è reso conto che l’ostacolo primario e più grande è quello della lingua. «Sì – dice – esiste il traduttore, ma è veramente una fatica capirsi, e nei momenti insieme si avverte il disagio della comunicazione».
“Per noi – dicono da parte loro gli adulti dell’Ofs e i giovani della Gifra – è un piccolo segno di accoglienza che possiamo dare. Far trovare la stanza in ordine, col materiale necessario e magari anche uno cioccolatino, è un modo per dire a questi fratelli che ci siamo e desideriamo che la loro permanenza tra noi, lunga o breve che sarà, possa farli sentire meno spaesati e soli”.
Coloro che volessero segnalare nominativi di cittadini ucraini interessati a partecipare ad un corso, possono scrivere a info@diocesidigrosseto.it.