Toscana

Ucraina: Mcl Toscana, nel dire no alla guerra bisogna distinguere le vittime dai carnefici

“Il rifiuto della guerra come strumento di morte, di distruzione e di sofferenze che sta nel DNA dei cattolici non impedisce certo di distinguere, nel dramma della Ucraina, le vittime dai carnefici, gli aggressori dagli aggrediti”. E’ quanto si legge in comunicato del Movimento cristiano lavoratori della Toscana a proposito della guerra in Ucraina e delle manifestazioni organizzate negli ultimi giorni anche in alcune città italiane.

“La ricerca fino all’ultimo della pace attraverso la diplomazia, il confronto, il contributo di mediatori credibili e disinteressati deve vedere la disponibilità reale delle parti in causa  e non annunci che poi non trovano  seguito e vengono vigliaccamente smentiti con i bombardamenti sui tentativi di creare corridoi umanitari – prosegue la nota del Mcl -. La scelta di non  schierarsi con nessuno in nome della pace da parte di alcune organizzazioni sindacali e politiche, non può far dimenticare tuttavia che va  perseguita con chiarezza, senza ambiguità e senza  mezze verità su quanto sta accadendo. In questo quadro spicca la responsabile  posizione assunta dalla CISL nazionale proprio in nome della chiarezza e della non ambiguità con il rifiuto di ogni posizione che può apparire equivoca”.

“In questo tragico e sconvolgente momento compito del Movimento cristiano lavoratori è soccorrere un popolo in fuga, contribuire ad una accoglienza solidale che potrà  durare molto tempo e dunque dovrà andare oltre la pur comprensibile emotività rispetto al genocidio in atto in Ucraina”, conclude la nota.