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Elezioni europee: proiezioni, in Italia cresce ancora la Lega, calano M5S e Pd. Maggioranza europeista a Strasburgo

Nuove proiezioni in vista del rinnovo del Parlamento europeo, che in Italia si terrà il 26 maggio. Per quanto riguarda l'Italia cresce ancora la Lega. In Europa Il Partito popolare ora è accreditato di 181 seggi; Socialisti & democratici di 135, seguiti dai Liberali (75 seggi).

(Bruxelles) Cresce ancora la Lega (33,3% di voti, 28 seggi), calano i Cinquestelle (24,3%, 21 seggi), ritocco al ribasso per il Pd (16,9% con 14 seggi), lieve aumento per Forza Italia (9,1%, ottiene 8 seggi), stabile Fratelli d’Italia (4,4%, per 4 seggi). Tutte le altre forze politiche restano sotto allo sbarramento del 4%. Lo si evince dalle nuove proiezioni in vista del rinnovo del Parlamento europeo, che in Italia si terrà il 26 maggio (in Europa si vota dal 23 al 26 maggio), rese note oggi a Bruxelles. A meno di quindici giorni dalla prima proiezione, l’ufficio studi dell’Eurocamera e l’ufficio stampa diffondo proiezioni che sono effettuate rielaborando quelle di autorevoli istituti demoscopici nei 27 Paesi dell’Unione. Dal confronto con i dati precedenti, l’Italia si conferma, assieme all’Ungheria, il Paese più euroscettico d’Europa.

In tutti gli altri Stati le proiezioni confermano maggioranze elettorali a partiti a vario titolo considerati «europeisti». Le scorse proiezioni – per un confronto – assegnavano i seguenti risultati alle forze politiche italiane: Lega primo partito con 27 seggi a Strasburgo (su 76 eurodeputati italiani) e una percentuale di voti pari al 32,4%. Al secondo posto si collocava il Movimento 5 Stelle con 22 seggi (25,7% di voti); poi il Partito democratico, con 15 seggi (17,3%). Forza Italia raggiungeva l’8,7% di consensi, con 7 seggi. Fratelli d’Italia era accreditato di 4 seggi (4,4%).

Qualche novità si evidenzia anche su scala europea. Il Partito popolare ora è accreditato di 181 seggi, 3 in meno rispetto a due settimane fa. I Socialisti & democratici restano stabili a 135. Terzo gruppo sarebbe (il condizionale è d’obbligo trattandosi di proiezioni su base demoscopica) quello dei Liberali, fermi a 75 seggi. Poi gli euroscettici dell’Enf (con la Lega), anch’essi fermi a quota 59. Crescono i Verdi (sulla spinta dei Verdi in Germania) da 44 a 49 seggi; sale la Gue (sinistra unitaria), da 46 a 47 seggi. Calano ancora i conservatori dell’Ecr (orfani dei britannici), da 51 a 46; scende anche l’altro gruppo eurodubbioso Efdd (con gli eurodeputati 5Stelle), da 43 a 39 eurodeputati. Da 10 a 8 seggi scendono i «non iscritti», mentre gli «altri» (formazioni politiche che non hanno ancora scelto a quale gruppo parlamentare aderire, fra cui il francese En Marche di Emmanuel Macron) passano da 58 a 66 seggi. In generale si considera confermata una maggioranza europeista al Parlamento europeo, pur richiedendo alleanze che comprendano almeno Popolari, Socialdemocratici e Liberali o Verdi.

Le 167 pagine diffuse oggi a Bruxelles dall’ufficio stampa dell’Europarlamento, dedicate alle proiezioni dei seggi nel futuro Parlamento europeo, sostengono che in Francia il movimento En Marche cresce (23,5% dei voti, con 24 seggi) e distacca Rn di Marine Le Pen (19,4%, 19 deputati). In Germania la Cdu/Csu di Angela Merkel raccoglie un terzo dei voti (33,0%); bene i Verdi, secondo partito (19,0%); seguono i Socialdemocratici (18,0%), mentre la destra conservatrice ed euroscettica di Afd si ferma al 10%. Significative le novità in Polonia dove la Piattaforma civica (centrodestra europeista) arriva al 37,5% e supera di slancio il partito di governo euroscettico PiS (36,3%). In Spagna il Partito socialista è saldamente al primo posto, seguito da Popolari e Ciudadanos.