Pescia
Pasqua: gli auguri di monsignor Tardelli, vescovo di Pistoia e Pescia
“In tempi di incertezza la speranza dei cristiani è Gesù, il nostro centro di gravità è la croce”

“La confusione di cui parla il racconto biblico della torre di Babele è quella che stiamo vivendo oggi nel mondo e nella nostra società. Persino nelle nostre famiglie e dentro la Chiesa. Una babele drammatica perché fatta spesso di sangue versato, di crisi economiche poderose, di rabbia, di menzogne, di incertezze e di montagne di immondizie scaricate attraverso i social”. Lo afferma il vescovo di Pistoia e di Pescia, mons. Fausto Tardelli, in un video messaggio alla diocesi per la festa di Pasqua. “È tutto male allora quel che c’è nel mondo? Sicuramente no. Sono ancora convinto che la bontà e il disinteresse ci siano in tantissime persone umili e semplici. Sono certo che ci siano ancora uomini e donne di pace che continuano a pagare di persona il loro quotidiano impegno per la giustizia e la verità. Non basta questo però a darci speranza. Solo la vittoria sulla morte spalanca orizzonti di vita piena. E questo è proprio ciò che è accaduto duemila anni fa a Pasqua”. Il vescovo aggiunge: “Nella babele del mondo, nella confusione delle idee e nell’incertezza dei cambiamenti, resta ‘un centro di gravità permanente’, per dirla con un noto scomparso cantante, un punto, cioè, solido piantato dentro il mondo: è la Croce di Cristo, la morte e la risurrezione del Figlio di Dio fattosi uomo per amore. Un antico e sapiente motto cristiano proclama: Stat crux dum volvitur orbis, una croce, la Croce di Cristo, rimane salda lì sulla roccia del Calvario, sospesa tra terra e cielo, mentre ora come allora passa la scena di un mondo che prosegue ignaro la sua corsa effimera continuando a inseguire idoli e chimere. Il Crocifisso risorto è l’amore che vince su tutto e per questo merita di essere seguito: scommettere su di lui è la mossa vincente della vita. Egli è l’unica speranza per l’umanità e l’unica vera buona notizia che solo la Pasqua cristiana annunzia al mondo. Una notizia di cui anch’io mi faccio umile araldo sperando di raggiungere il cuore di chi mi ascolta o legge”.