Massa Carrara - Pontremoli
Fine vita: Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli: l’importanza del “Prendersi cura”
Incontro sabato scorso sulla legge approvata dalla Regione Toscana

Presso la Scuola Superiore “San Giovanni Bosco” (Sed), nella sede di Marina di Massa, si è tenuto sabato 15 marzo, il seminario tematico sulla legge della Regione Toscana recentemente approvata sull’aiuto medicalmente assistito al suicidio. Il seminario ha affrontato le prospettive giuridiche, antropologiche e bioetiche emerse a seguito del provvedimento che la Regione Toscana ha adottato recentemente e intitolato «Modalità organizzative per l’attuazione delle sentenze della Corte costituzionale 242/2019 e 135/2024».
L’incontro moderato da Valentina Blandi, è stato aperto dall’intervento di Carlo Del Nero, esponente dell’associazione “Luca Coscioni” che ha manifestato le ragioni delle “battaglie” che il movimento radicale ha compiuto lungo gli anni, nell’ottica dell’autodeterminazione dell’individuo. Il sindaco di Massa, Francesco Persiani, ha evidenziato il ruolo degli enti locali e di come la cultura della vita sia un valore importante da tutelare.
Nel suo intervento, il vescovo Mario ha fatto riferimento alle Sacre Scritture come “codice universale” della famiglia umana dal quale impariamo come sia rischioso mettere al centro la volontà dell’individuo perchè è una comunità intera che deve accompagnare la persona verso la fine della vita.
Andrea Simoncini, professore ordinario di Diritto Costituzionale e Pubblico dell’Università di Firenze, ha ripercorso l’iter che in Italia ha portato alla sentenza della Corte Costituzionale, nell’attesa di colmare il vuoto legislativo da parte del Parlamento, evidenziando come sia da valorizzare la legge sulle cure palliative.
È stato poi il turno di don Andrea Jacopozzi, docente di Antropologia filosofica della Sed, che ha evidenziato come la decontestualizzazione, individualizzazione e spettacolarizzazione della morte siano fenomeni propri dalla cultura contemporanea che relativizzano l’orizzonte del fine vita. Infine, don Antony Nnadi, esperto di bioetica, ha sottolineato il diritto inviolabile alla vita umana, la sua indisponibiità e la sua sacralità, richiamando i principi fondamentali dellaa Chiesa cattolica per recuperare il volto umano della scienza medica.
Un momento di dibattito ha concluso l’iniziativa.