Giubileo 2025
Giubileo degli adolescenti: quattromila iscritti in Toscana
Boom di iscrizioni in Toscana: dal 25 al 27 aprile i ragazzi dalla seconda media alla seconda superiore saranno impegnati in pellegrinaggi alla Porta Santa
Sono più di quattromila i giovanissimi pellegrini di tutte le diocesi della Toscana che parteciperanno al Giubileo degli adolescenti: questi i numeri dopo che in questi giorni si sono chiuse le iscrizioni.
Dal 25 al 27 aprile i ragazzi dalla seconda media alla seconda superiore saranno infatti impegnati in due pellegrinaggi alla Porta Santa, in vari momenti di animazione e festa musicale e, l’ultimo giorno, assisteranno alla Messa in San Pietro. «La formula dei tre giorni è stata accolta bene, la quasi totalità della diocesi si sta muovendo con gruppi diocesani unitari» racconta don Stefano Papini, responsabile regionale della Pastorale regionale giovanile, «è un bel segno per un’esperienza aggregante e capace di raccogliere in un’occasione unica tanti ragazzi in un viaggio come questo».
La maggior parte delle diocesi ha aderito quindi alla formula classica che prevede appunto il programma di tre giorni, un programma in apparenza «snello», ma formulato così proprio per permettere maggior aggregazione e gioia, meno vincolate a ulteriori appuntamenti, soprattutto per quelle diocesi che hanno avuto meno opportunità di riunirsi. Molti gruppi si muoveranno in autobus, mentre hanno scelto il treno quelli che provengono dalla bassa toscana, ovvero le diocesi costiere. «È molto atteso il momento di incontro con il Santo Padre insieme al passaggio attraverso la Porta Santa»: per loro sarà la prima volta perché anche il Giubileo più recente, quello della misericordia del 2016, è troppo lontano, per loro è stato impossibile partecipare all’epoca.
«Non è solo la scoperta di ciò che c’è fuori, è soprattutto la scoperta di se stessi» afferma Filippo Foggi, membro della Consulta della pastorale giovanile della diocesi di Arezzo, dove hanno aderito 300 ragazzi che lui accompagnerà a Roma ad aprile. Per loro, racconta Filippo, è «l’evento dell’anno», che offre la possibilità di fare esperienza concreta dei concetti affrontati solo verbalmente durante il catechismo o prima della cresima. È anche un modo per avvicinare i ragazzi a una realtà che «se vissuta bene regala tanto», una partecipazione tanto ampia che testimonia che non si è soli di fronte alla fede. Il Giubileo degli adolescenti vuole essere per Filippo «un invito a mettersi in gioco, a non isolarsi come spesso tendono a fare i giovanissimi oggi. Com’è scritto nel Vangelo, sono tutti destinati a qualcosa di grande». Per quanto riguarda la preparazione a livello diocesano, non è stato facile studiare un percorso che fosse efficace nel far avvicinare ragazzi così giovani a temi quali la speranza e il perdono, ma la diocesi stessa ha inviato alle parrocchie dei sussidi con attività adatte a quella fascia di età.
Le attività sono state poi inserite attraverso degli incontri preparatori, che culmineranno il 12 aprile nell’incontro diocesano, al quale parteciperà anche il vescovo. La grande partecipazione è data anche dal fatto che molti sono stati incuriositi e attratti dalla possibilità di sperimentare, molto più in grande, un tipo di attività e di emozione che normalmente si può provare solo con una gita scolastica. Non a caso, gli accompagnatori o i catechisti, insomma sempre ragazzi giovani ma più grandi, tra cui Filippo, hanno usato come termine di paragone la Gmg di Lisbona del 2023, perfetto esempio di cosa si prova a ritrovarsi in così tanti a condividere gli stessi valori, ideali e in questo caso la stessa fede.
Anche per Giovanni Spinelli, dell’equipe di pastorale giovanile della diocesi di Firenze, ad aver attratto quasi 600 ragazzi è stata la curiosità di vivere un’esperienza diversa tra coetanei. In questo caso un percorso di preparazione verrà fatto nei prossimi mesi e avrà l’obiettivo di avvicinare i partecipanti all’evento sottolineando che è un cammino e non un evento isolato. Nel mentre gli adolescenti di Firenze hanno già partecipato alla Festa giovani il 24 novembre scorso e preso parte a un pellegrinaggio a Verona dal 27 al 29 dicembre scorso per sperimentare e toccare con mano cosa vuol dire «essere Chiesa». «Il pellegrinaggio ci ha permesso di conoscere realtà diocesane diverse da quella di Firenze» racconta Giovanni «è stata anche la prima occasione per iniziare con i ragazzi un cammino di discernimento vocazionale insieme ai giovani veronesi, cercando di rispondere alla domanda what’s on your mind?».
Per gli educatori il cammino vocazionale è un argomento centrale: affiancheranno i ragazzi affinché possano prendersi una pausa dalla frenesia quotidiana e ascoltare i propri desideri, in modo che il cammino di perdono e rinascita possa aprire la strada a domande importanti per la loro vita.