Chi, almeno una volta, da bambina, non ha sognato di indossare un abito da sposa?Dopo il grande giorno, però, moltissime donne chiudono il loro vestito nell’armadio e non lo riusano più. L’associazione missionaria “Obiettivo Francesco” ha dato allora vita al progetto “Abito da sposa solidale”, grazie al quale l’abito da sposa, invece di restare chiuso e rischiare di sciuparsi, può trasformarsi in un oggetto prezioso, segno di condivisione e solidarietà. L’idea del progetto è venuta a Martina, oggi responsabile del progetto, proprio quando stava cercando un modo per far rivivere il suo abito.«Mi dispiaceva tenere il mio vestito nell’armadio – dice Martina – e così, sul modello di altre realtà esistenti, ho pensato che anche la nostra associazione potesse far rivivere gli abiti da sposa, donandoli alle spose che ne hanno bisogno. L’idea del riciclo e del riuso è fondamentale per noi francescani». Il progetto è nato tre anni fa. Inizialmente venivano accettati tutti i tipi di abiti da sposa; poi, con il tempo, la collezione si è allargata e impreziosita, grazie anche all’arrivo di abiti donati da alcuni atelier e, allora, sono state stabilite delle regole: «quando abbiamo cominciato – spiega Martina – ci arrivava di tutto. Ora, invece, siamo più esigenti e selettive. Non prendiamo abiti di chi si è sposato più di dieci anni fa e controlliamo che i vestiti che ci donano siano in buone condizioni. Chiediamo anche alle spose di riportarci, se possibile, l’abito che hanno preso proprio perché ci piace l’idea della circolarità e del dono. Permettiamo alle future spose di apportare qualche piccola modifica al vestito che scelgono, ma non di stravolgerlo, anche per il fatto che se un abito ha bisogno di essere completamente modificato forse non è quello perfetto».Dunque, le ragazze che stanno per sposarsi e vogliono fare una scelta di sobrietà o stanno vivendo un momento di difficoltà economica, possono scegliere un abito del progetto «Abito da sposa solidale» lasciando in cambio un’offerta per sostenere le varie attività che l’associazione Obiettivo Francesco segue. «Abbiamo deciso di creare un circuito di sorellanza “donne per le donne” – racconta Martina – destinando interamente le offerte che riceviamo a sostegno dei nostri progetti in Congo e in Bolivia. In Congo realizziamo laboratori di sartoria per le giovani ragazze di Tshumbe; mentre in Bolivia portiamo avanti, sotto il profilo sanitario, un programma di prevenzione oncologica per tutte le donne di Chaco. Offriamo loro la possibilità di fare il Pap test gratuito e, in caso di positività, permettiamo le cure necessarie».La pandemia si è fatta inevitabilmente sentire. Le richieste sono diminuite, non tanto per questioni economiche, ma piuttosto per motivi legati alle difficoltà di spostamento o di organizzazione di eventi. Si pensa, però, alla ripartenza. «Sono convinta – conclude Martina – che il futuro sia qui, in quello che stiamo facendo. Vogliamo diffondere il messaggio che sta dietro al progetto “Abito da sposa solidale” e far capire che scegliere un nostro abito non solo permette di coronare il sogno di sposarsi, ma allo stesso tempo ci aiuta anche a sostenere attività e iniziative importanti dall’altra parte del mondo».Maggiori informazioni su: Associazione Obiettivo Francesco, <+corsivob>www.obiettivofrancesco.org<+tondob>Per fissare una prova oppure donare il proprio abito, contattare l’Associazione via mail all’indirizzo <+corsivob>abitosolidale@gmail.com<+tondob> oppure via whatsapp al numero 339.442.0898.