Giubileo 2025

Livorno, accesa in carcere la lampada del Giubileo

La Messa presieduta dal vescovo Simone Giusti con i cappellani carcerari della Toscana

La Messa nel carcere di Livorno (foto di Chiara Domenici da lasettimanalivorno.it )

Le porte del carcere si aprono per far entrare la fiamma del Giubileo, la fiamma della speranza. Arrivata da Roma, dopo la celebrazione in San Pietro, la luce che illumina il cammino dei reclusi, in questo anno santo è arrivata fino al carcere di Livorno, portata dal delegato regionale don Paolo Ferrini.

Il vescovo di Livorno mons. Simone Giusti, insieme ai cappellani delle carceri toscane, ha celebrato la Messa all’interno del penitenziario livornese, alla presenza dei direttivi locali e regionali, di magistrati, polizia penitenziaria, personale e detenuti. Al termine della celebrazione, i cappellani hanno acceso le diverse lampade che saranno portate nei carceri della regione, luce che si diffonde e semina speranza.

Il carcere è un luogo di grande umanità – ha sottolineato il vescovo Simone, nell’omelia – di un’umanità provata, affaticata da difficoltà, sensi di colpa, giudizi, incomprensioni e sofferenze ma nello stesso tempo carica di forza, di desiderio di perdono, di voglia di riscatto. E in questa umanità, qui, in tutti voi, in tutti noi, è presente oggi il volto di Cristo, il volto del Dio della misericordia e del perdono. Non dimenticate questo: Dio perdona tutto e perdona sempre, in questa umanità, qui, in tutti voi. La speranza è un diritto, – ha continuato – non dobbiamo, non dovete cedere allo sconforto. Il carcere sia un laboratorio di speranza, non solo luogo di pena, un luogo di riscatto, di risurrezione e di ripartenza. Buon Giubileo!”.