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Crollo diga in Brasile: p. Bossi (comboniano), «un disastro e l’impresa non dice nulla»

«Un disastro. Sono tre dighe, una sopra l’altra. Ha ceduto la prima, poi la seconda, c’è pericolo che ceda la terza. E’ tutto chiuso e l’impresa non dice nulla, ancora. Il pericolo è che ci siano molte vittime, ma non c’è niente di chiaro». È molto allarmato il primo commento rilasciato al Sir da padre Dario Bossi sulla rottura di una diga nella miniera di ferro denominata Vale di Brumadinho, località dello Stato brasiliano di Minas Gerais, non lontano dalla capitale Belo Horizonte. Potrebbero esserci centinaia di vittime.

Il missionario comboniano, che vive al confine tra gli Stati di Maranhão e Pará, è molto attivo nelle battaglie contro i grandi progetti minerari ed estrattivi che minacciano le popolazioni e l’ecosistema, essendo uno dei coordinatori della rete continentale latinoamericana Iglesias y Minería. Secondo le prime informazioni della Protezione civile brasiliana ci sono vittime: non è ancora possibile quantificare l’entità del fatto, ma la colata di fango avrebbe travolto alcune abitazioni vicine alla miniera. Il ricordo di padre Bossi va al disastro accaduto tre anni a Mariana, la più grande catastrofe mineraria della storia del Brasile: «La dimensione del bacino di scarti minerari è 50 volte minore quello di Mariana, ma l’impatto sul fiume locale è grande». Le immagini documentano i tre bacini della miniera e l’area che è stata invasa dal fango.