Politica & società
Mattarella: “la speranza siamo noi”
Nel 2025 “gli ottanta anni della Liberazione”. “La pace come obiettivo irrinunziabile”
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“Nel 2025 celebreremo gli ottanta anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità”. Così Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana, nel suo messaggio di fine anno: “Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia”. Il capo dello Stato invita a “consolidare e sviluppare le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale”, sottolineando che “la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa”. E aggiunge: “La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte”. In questo anelito di responsabilità condivisa, Mattarella ricorda quanto sia cruciale il coinvolgimento politico: “Si esprimono e si ricompongono attraverso l’ampia partecipazione dei cittadini al voto, che rafforza la democrazia; attraverso la positiva mediazione delle istituzioni verso il bene comune”. Con queste parole, il Presidente augura un anno nuovo all’insegna di pace, diritti e solidarietà, ribadendo: “Buon anno a tutti!”.
“La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7”, ha aggiunto. “La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità”. Il presidente sottolinea la gravità degli eventi internazionali: “Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata. Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo”. E aggiunge: “Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane”. Mattarella condanna fermamente questi atti, definendoli “forme di barbarie” che non risparmiano neppure i momenti festivi: “Eppure mai come adesso la pace grida la sua urgenza”. In questa prospettiva, il capo dello Stato esprime l’augurio che “il nuovo anno porti vera pace ovunque”, poiché solo così si può costruire un futuro condiviso in cui “non vengano aggrediti altri Paesi d’Europa”.