Arte & Mostre

Mostre: Il Meyer nelle immagini dell’Archivio storico Foto Locchi

L’esposizione visitabile fino al 28 febbraio

Foto mostra Meyer (Uff. stampa)

La storia del Meyer si mette in mostra. Ieri è stata inaugurata, nel corridoio vetrato di ingresso all’ospedale un’esposizione di foto storiche dell’Archivio Foto Locchi, organizzata dalla Fondazione Meyer insieme a Foto Locchi per Firenze ETS. Una carrellata di immagini dal passato e di alcuni momenti storici e particolari del secolo scorso del pediatrico fiorentino che accompagneranno il percorso di ingresso e uscita dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.

L’Archivio Foto Locchi. Foto Locchi, che quest’anno celebra il proprio centenario, presenta quindi un racconto per immagini della storia del Meyer, una storia fatta di accoglienza, attenzione e cura. Lo studio d’arte e tecnica fotografica Foto Locchi nasce nel 1924 nell’odierna piazza della Repubblica, per volontà del cavalier Tullio Locchi. In cento anni di attività, gli obiettivi della Foto Locchi hanno catturato ogni aspetto della vita cittadina, dando origine a una sterminata produzione di immagini esposte nei maggiori musei di tutto il mondo: oltre 5 milioni di negativi originali, oggi raccolti nell’archivio storico tutelato dal Ministero della cultura e in parte visibili sul portale www.fotolocchi.it. Nel 2021 si è costituita Foto Locchi per Firenze ETS volta alla tutela e alla valorizzazione dell’opera di tutti i fotografi, la cui formazione tecnica e artistica in questa bottega artigiana, ha saputo esprimere un’unica precisa cifra stilistica, lasciandoci in eredità un inestimabile patrimonio di memoria collettiva.

La storia del Meyer. Il Meyer nasce come un atto d’amore. Quello che, nel 1891, il commendatore Giovanni Meyer volle dedicare alla memoria della moglie Anna, scomparsa giovanissima. Prima di ammalarsi, questa donna generosa aveva intuito, insieme a un gruppo di intellettuali fiorentino, l’importanza di curare i bambini in un luogo a loro dedicato. Questa struttura, che i fiorentini chiamano affettuosamente “ospedalino”, anticipa per la sua concezione l’evoluzione della medicina su scala sovranazionale, in linea con le migliori idee dei Paesi europei più avanzati. Al Meyer, che ha come missione unica ed esclusiva quella di curare i bambini e gli adolescenti, si formano coloro che diverranno i padri della moderna pediatria: il professore Giuseppe Mya, con i suoi studi sulla TBC, Carlo Comba, famoso per le sue ricerche in campo neurologico infantile e per la diffusione della vaccinazione anti-difterica che dimezza la mortalità tra i bambini ricoverati. Nell’immediato dopoguerra il professore Cesare Cocchi contribuisce a vincere la meningite tubercolare rendendo molto noto il Meyer nel contesto mondiale. Nel 1995 il Meyer ottiene il riconoscimento di ospedale di alta specializzazione e il 14 dicembre del 2007 completa il trasferimento nella nuova e moderna sede di Villa Ognissanti, sulle colline fiorentine. Nel 2024 il Meyer diventa Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) per la pediatria e si conferma un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.

La mostra sarà visibile fino al 28 febbraio.