Pisa
Natale, Benotto (Pisa): “Tutti abbiamo bisogno di speranza”
Il messaggio di auguri per il Natale dell'arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto
Quando ci troviamo al buio, anche la più piccola luce diventa un riferimento prezioso per sapere come muoverci e per non inciampare in ostacoli imprevisti; ma quando la luce cresce e diventa giorno ricco di sole, se da una parte questa luce rallegra il cuore, può anche diventare così abbagliante da togliere addirittura la vista.
Allora, meglio il buio o la luce? Meglio una piccola fiammella o il fulgore di una luce senza tramonto? Interrogativi che sfiorano il paradosso e che sembrano ricerca inutile di chi sa quale soluzione ai problemi che viviamo ogni giorno.
In realtà, si tratta di ciò che stiamo sperimentando quotidianamente sia a livello personale che sociale, ecclesiale e civile e in maniera sempre più preoccupante a livello mondiale, specie là dove alla ragione si sta sostituendo la prepotenza della violenza e dell’odio e alla sempre necessaria fraternità verso tutti l’esclusione preconcetta di chi la pensa diversamente da te o ha cultura, pelle e tradizione differenti dalle tue.
Credo che proprio l’esperienza del Natale di Gesù può sciogliere questi interrogativi e donare la possibilità di vedere le strade giuste da percorrere perché le tenebre non abbiano il sopravvento sulla luce ed ogni pur piccolo lume sia occasione di fiducia e di speranza per il futuro.
Ci dice l’evangelista Luca che la nascita del Salvatore avviene nella notte di Betlemme, in una situazione di esclusione per Maria e Giuseppe, perché «non c’era posto per loro nell’alloggio». Per loro fu possibile solo lo squallore di una stalla e la culla per il piccolo Gesù, avvolto in fasce, fu solo una mangiatoia, quasi un anticipo e un annuncio di quella tomba che fu poi squarciata dalla Risurrezione.
Al silenzio e all’oscurità della stalla di Betlemme, nel racconto di Luca, si contrappone lo splendore della luce dal Cielo che annuncia ai pastori che per loro, proprio in quel momento, giungeva il dono della salvezza. Se la terra, con la sua umanità peccatrice, si era chiusa all’accoglienza del Figlio di Dio, il Cielo si manifestava con tutta la sua gloria per annunciare il dono straordinario di una pace per gli uomini amati dal Signore.
Il Cielo anche oggi, per noi, è annunciatore di pace e di salvezza. La luce continua a risplendere ed è visibile per chi non chiude gli occhi del cuore e della mente di fronte alla proposta d’amore che viene dall’Altissimo. La pace non è una chimera da tutti invocata ed ugualmente da tutti calpestata in nome dei più ignobili interessi che non rispettano la vita di nessuno, bensì è il contenuto stesso del Natale, cioè Cristo Gesù, nostra Pace.
Cristo Gesù è nostra Pace e, specie in questo Natale di inizio dell’anno giubilare, è anche nostra Speranza. Speranza per la quale vogliamo farci pellegrini. Speranza che vogliamo accogliere come dono che viene dall’Alto; speranza con la quale vogliamo sostanziare le nostre scelte di vita personali, ecclesiali e sociali.
Non sembri questa la pretesa di imporre alla società qualcosa che è tipicamente cristiano. Tutti abbiamo bisogno di speranza. Tutti sappiamo bene che solo facendo perno sulle nostre capacità umane siamo quanto mai fragili e deboli di fronte alle ricorrenti gelosie e bramosie di potere.
Il Natale di Gesù ci invita a fidarci della fedeltà di Dio e del suo Amore che non viene negato mai a nessuno. Il Germoglio della casa di Davide vuole essere anche il germoglio di speranza e di fiducia per noi stessi, le nostre famiglie, la nostra Chiesa pisana, la società civile, il mondo intero. Gesù desidera ravvivare le nostre piccole lampade: l’una separata dall’altra può illuminare solo qualche piccolo tratto di strada, ma le une unite alle altre possono diventare quella via luminosa che offre anche oggi a tutti noi la capacità di camminare sulla via della pace e della fraternità.
Auguro a tutti e a tutte un Natale ricco di luce e un cammino giubilare capace di ridonare speranza a chi l’ha perduta e di renderci tutti coltivatori di germogli di speranza in ogni ambito della vita ecclesiale e sociale.
Per tutti, con grande affetto, invoco l’abbondanza delle benedizioni divine.
Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa