Cultura & Società

Giubileo: la Porta Santa di San Pietro ha una storia toscana

Disegnata da un artista senese, è stata fusa a Firenze nella Fonderia Marinelli

Il fonditore Ferdinando Marinelli di fronte alla Porta Santa vaticana

Non sono in molti a ricordarlo, ma la Porta Santa della basilica di San Pietro che papa Francesco aprirà nella notte di Natale, dando avvio al prossimo Giubileo, è stata realizzata in Toscana. A scolpire il modello, in occasione dell’Anno santo del 1950,  fu infatti lo scultore Vico Consorti, maremmano di nascita e senese di adozione, e i successivi passaggi furono compiuti alla Fonderia Marinelli, allora a Firenze e oggi nella zona industriale di Barberino Val d’Elsa. Una doppia paternità sconosciuta ai più che ha prodotto un capolavoro attraverso la tradizionale tecnica di “fusione a cera persa” con cui fu realizzata anche la Porta del Paradiso del Ghiberti. A ricordarlo, sul numero di  Toscana Oggi in uscita in questi giorni, è Clara Marinelli, esponente di quarta generazione della famiglia di fonditori artistici.
Tra la Toscana e il Giubileo, del resto, c’è un legame indissolubile che risale addirittura al 1300, l’anno  della sua prima indizione da parte di Papa Bonifacio VIII. È quanto rivela il direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, monsignor Timothy Verdon, nell’editoriale dello stesso numero di Toscana Oggi, ripercorrendo il nesso che si è stabilito nei secoli, a livello artistico, tra la nostra regione e gli Anni Santi. Tra i legami più recenti tra la Toscana e il Giubileo, ancora impresso nel ricordo dei fedeli, il coloratissimo piviale indossato da san Giovanni Paolo II per l’apertura del Giubileo del 2000, realizzato a Prato. Attualissima, infine, la medaglia a tiratura limitata coniata dall’Antica Zecca di Lucca, che raffigura il cammino verso Roma dell’imminente Anno Santo e che sarà donata a papa Francesco il prossimo 19 dicembre.