Vita Chiesa

Avvento, via le barriere tra possibile e impossibile

Una riflessione di padre Bormolini sul tempo che ci prepara al Natale

Vaticano, 23 dicembre 2020. Papa Francesco tiene l'Udienza Generale presso la Biblioteca del Palazzo Apostolico. Le candele dell'Avvento (Ceri )

Siamo nelle terre del Vicino Oriente, oggi insanguinate, duemila anni fa. Una donna vide arrivare un angelo nella sua casa. Di questo non si stupì, con quel mondo aveva famigliarità. Rimase turbata, invece, delle sue parole: ciò che annunziò era impossibile! Le prime parole che pronunciò Myrhiam furono di incredulità ascoltando ciò che non poteva accadere. Ma le parole sconvolgenti con cui l’angelo concluse il suo messaggio ci aprono alla meraviglia: «Nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37).

Quel giorno a Nazareth è stato annunciato qualcosa di «incredibile», è stata infranta ogni barriera tra possibile e impossibile: l’Infinito divenne finito, l’Immortale mortale, l’Onnipotente impotente come può esserlo un bimbo neonato… Se così è, nulla è escluso dall’abbraccio dell’Infinito, e può succedere qualcosa che solo l’Economia dell’Impossibile può rendere reale: il Re dell’universo «pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio» (Fil 2,6).

L’incarnazione, l’evento più incredibile che sia avvenuto nella storia umana, grazie al quale noi umani possiamo essere divini: «Dio si è fatto uomo perché l’uomo si facesse Dio» (Agostino «Nella natività del Signore»)

L’Avvento rinnova annualmente l’attesa della luce che non è sopraffatta dalle tenebre, del sole che al solstizio si «rivolta» contro le tenebre di guerra, inquinamento, ingiustizia e oppressione. La nostra intera vita si deve trasformare in «attesa» quotidiana della meraviglia, se ogni giorno non rinasce in noi l’impossibile la nostra vita si spegne nel torpore. Prendiamo questo tempo per renderci grotta, e il cuore svuotato da ogni egoismo, divenga coppa e mangiatoia per essere riempita della Vita divina!

Poiché «Dio desidera soltanto che tu esca da te stesso […] e lasci che Dio sia Dio in te» (M. Eckhart).