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Migranti: Bodeux (Caritas Europa), «Ong demonizzate e criminalizzate con false argomentazioni, approccio vergognoso»

Caritas Europa è «profondamente preoccupata per la crescente criminalizzazione delle Ong e degli aiuti umanitari. Invece di essere applaudite per aver colmato il vuoto lasciato dai governi nel sostegno ai rifugiati, le Ong vengono demonizzate e criminalizzate con false argomentazioni che giocano con la paura della gente. Questo approccio è vergognoso, non rispetta i valori dell’Ue e va fermato». 

A parlare al Sir da Bruxelles è Leïla Bodeux, responsabile delle politiche su asilo e migrazione di Caritas Europa, commentando in una intervista le ultime vicende delle navi Sea Watch e Sea Eye, con 49 persone a bordo per 19 giorni senza un porto di sbarco. «Le soluzioni ad hoc e il rimbalzo di responsabilità tra gli Stati ogni volta che una nave effettua dei salvataggi non è una soluzione a lungo termine – afferma -. Non è efficiente e non rispetta la dignità e i bisogni delle persone a bordo, che hanno già sofferto molto durante il loro viaggio migratorio. Vanno sbarcate il prima possibile nel porto più vicino e subito assistite». 

Bodeux invita i governi europei a trovare «un meccanismo solido e prevedibile di condivisione delle responsabilità all’interno di una coalizione di pochi Stati membri disposti a concordare regole prestabilite su come affrontare rapidamente la situazione della nave ed effettuare lo sbarco in modo ordinato», per non dover negoziare ogni volta accordi. «Un meccanismo di solidarietà giusto ed efficiente, che rispetti i diritti umani e la dignità delle persone e non metta in migranti soccorsi in una condizione di detenzione. La detenzione indiscriminata è chiaramente una linea rossa per noi», puntualizza. I Paesi Ue frontalieri, inoltre, «non possono essere gli unici responsabili e gli altri Paesi devono mostrare solidarietà nei loro confronti, condividendo la responsabilità». Ma a livello europeo «non sembra che le cose miglioreranno nel prossimo futuro»: «Sugli sbarchi potrebbero trovare un accordo provvisorio tra un paio di Stati membri, ma sarebbe solo un accordo parziale e ad hoc». Anche la linea prevalente di esternalizzazione delle frontiere, che comporta la cooperazione con i Paesi di origine o di transito dei migranti, tra cui la Libia, «non può essere effettuata a qualunque costo e deve rispettare i diritti e la dignità umana», sottolinea Bodeux.