Associazioni e movimenti
Libertà religiosa: oltre 2.400 i crimini d’odio contro i cristiani
I dati del Rapporto Oidac/Osce, diffuso oggi, in vista della Giornata internazionale Unesco della tolleranza (16 novembre), che conferma la tendenza di una diffusa intolleranza e discriminazione che si rivolge anche contro credenti ebrei e musulmani
Sono stati 2.444 i crimini d’odio anticristiani documentati dalla polizia e dalla società civile in 35 paesi europei nel 2023, tra cui 232 attacchi personali contro i cristiani, come molestie, minacce e violenza fisica. È quanto emerge dal nuovo rapporto diffuso oggi – in vista della Giornata internazionale Unesco della tolleranza (16 novembre) – dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), dall’ufficio collegato dell’Odihr (Office for Democratic Institutions and Human Rights) e dall’Oidac Europa (Observatory on Intolerance and Discrimination against Christians in Europe). Cifre che includono anche 1.230 crimini d’odio anticristiani registrati da 10 governi europei nel 2023, rispetto ai 1.029 registrati dai governi nel 2022. Mentre solo 10 governi europei hanno presentato dati disaggregati sui crimini d’odio anticristiani nel 2023, la società civile ha segnalato incidenti da 26 Paesi europei.
Bersagli cristiani. “Tragicamente e prevedibilmente”, si legge nel report, gli atti di violenza contro i credenti ebrei e musulmani sono stati particolarmente elevati, “con 8.951 crimini d’odio antisemiti e 5.987 crimini d’odio antimusulmani” registrati dai governi nel 2023. Dati che, spiegano dall’Osce, potrebbero essere molto più alti dal momento che all’appello mancano le statistiche di Paesi, come la Francia, che solitamente registrano “numeri elevati” di questi casi. “Per quanto riguarda i crimini d’odio anticristiani, abbiamo registrato 2.444 casi per il 2023, ma presumiamo un numero elevato di casi non segnalati”, dichiara Anja Homann, direttore esecutivo di Oidac Europa. Tra i Paesi che hanno segnalato un alto numero di atti di violenza ci sono la Francia, con quasi 1.000 crimini d’odio anticristiani nel 2023, il Regno Unito, dove gli incidenti sono saliti a più di 700, e la Germania, che ha visto un aumento del 105% dei crimini d’odio anticristiani, passati da 135 nel 2022 a 277 nel 2023. In termini di vandalismo nelle chiese, la polizia tedesca ha registrato più di 2.000 casi di danni alla proprietà di luoghi di culto cristiani nel 2023. Secondo Regina Polak, rappresentante dell’Osce per la lotta al razzismo, alla xenofobia e alla discriminazione, i cristiani sono il bersaglio di crimini d’odio in tutta la regione dell’Osce”.
“La natura di questi crimini spazia dai graffiti al vandalismo e alle aggressioni fisiche contro cristiani che distribuiscono materiale religioso”.“I crimini d’odio anticristiani – aggiunge – inviano un messaggio di esclusione alle vittime e alle loro comunità, oltre che alla società nel suo insieme. Questi fenomeni devono essere visti anche nel contesto più ampio dell’intolleranza e della discriminazione contro altri gruppi e in particolare contro i membri delle comunità religiose, sia minoritarie che maggioritarie”.
Cresce l’autocensura tra i cristiani. Le forme di violenza più comuni riportate da Oidac Europa sono state “il vandalismo contro le chiese (62%), inclusi molti casi di profanazione (24%), decapitazione di statue religiose, attacchi incendiari (10%) e minacce (8%). Mentre la violenza fisica rimane relativamente rara (7%), nel 2023, si legge nel rapporto, si sono verificati alcuni casi tragici, tra cui l’omicidio di un chierichetto cattolico da parte di un terrorista jihadista ad Algeciras, un attacco con un’auto a una processione in Polonia e il tentato omicidio di un convertito al cristianesimo di origine musulmana nel Regno Unito, che l’autore considerava un “apostata che meritava di morire”. Oltre agli attacchi violenti, il Rapporto riscontra anche “discriminazioni e bullismo contro i cristiani sul posto di lavoro e nella vita pubblica” in alcuni paesi europei. Preoccupante, denuncia il rapporto, che “l’espressione pacifica delle convinzioni religiose personali, per esempio su questioni relative al matrimonio e alla famiglia, diventa potenziale fine di una carriera politica o di un impiego, o persino l’inizio di una causa giudiziaria”. Oidac Europa vede queste tendenze come “una delle ragioni della crescente autocensura tra i cristiani in Europa”.