Associazioni e movimenti
Firenze: Don Ciotti, lezione all’università contro le mafie
Per il fondatore di Libera un riconoscimento ricevuto agli Innocenti
Don Luigi Ciotti ha ricevuto oggi, per iniziativa dell’Università di Firenze, un prestigioso riconoscimento internazionale per la sua attività instancabile, a favore dell’inclusione sociale e dell’educazione alla legalità, attraverso associazioni e gruppi plurali.
Il protagonista di tante battaglie per la promozione della giustizia sociale entra nella Hall of Fame dell’Educazione degli adulti e formazione continua: a candidarlo al prestigioso riconoscimento è stato l’Ateneo fiorentinonella persona di Paolo Federighi, professore onorario in Pedagogia generale e sociale.
Don Ciotti è stato presentato come nuovo membro della Hall of Fame all’interno del convegno “International Adult and Continuing Education HOF” che si tiene fino al 9 novembre a Firenze, all’Istituto degli Innocenti con l’organizzazione del Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia dell’Ateneo.
Il riconoscimento è stato assegnato a don Ciotti, in particolare, per il suo contributo all’educazione attiva contro la criminalità e le mafie, sviluppata attraverso la creazione di reti nazionali e internazionali di associazioni – come “Libera” che coordina attualmente più di 1600 realtà – e attraverso la promozione di numerose attività formative, campagne culturali e progetti di ricerca, così come attraverso la costituzione di cooperative per l’utilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità.
In mattinata Luigi Ciotti aveva tenuto nell’Aula Magna del Rettorato una lezione a studentesse e studenti, dal titolo “È la cultura che dà la sveglia alle coscienze. L’importanza dell’educazione nel contrasto alle reti criminali”, introdotta dal saluto della rettrice Alessandra Petrucci.
“La violenza culturale è la più difficile da sconfiggere perché penetra in profondità nel tessuto sociale e nei modi di essere delle persone – ha affermato don Ciotti rivolgendosi agli universitari -. È la cultura mafiosa del rancore, dell’avidità, della sopraffazione che rende le persone cieche di fronte ai diritti degli altri, sorde di fronte alla sofferenza di chi subisce lutti e ingiustizie”.
“Per questo – ha proseguito il fondatore di “Libera” – le mafie non si possono affrontare solo sul piano repressivo, ma serve un investimento educativo costante per sradicare la mentalità che le favorisce e combattere la rassegnazione di chi è vittima dei loro crimini”.
“Siamo profondamente onorati di aver contribuito a questo riconoscimento per una figura di così elevato spessore umano e sociale – ha commentato la rettrice Petrucci durante la giornata celebrativa. – L’Ateneo fiorentino vanta una lunga tradizione nel campo della formazione continua: la prima cattedra di educazione degli adulti in Italia fu istituita proprio qui a Firenze nell’anno accademico 1970/71, tenuta da Filippo Maria De Sanctis. E nella nostra Hall of Fame – ha concluso la rettrice – è già presente da tempo il professor Paolo Federighi, promotore del riconoscimento odierno a don Ciotti”.