Vita Chiesa
Preti: don Cyprien, un ponte tra Piombino e il Togo
Parroco della concattedrale di Piombino, promuove tante attività tra cui i viaggi nel suo Paese d’origine
Sono tantissimi i chilometri di distanza tra la diocesi di Lome in Togo e la Toscana: tanti quanto la lunga storia che ha legato don Cyprien Akli – attualmente parroco della concattedrale di Sant’Antimo in Piombino – alla diocesi di Massa Marittima. Don Cyprien (classe 1984) è stato ordinato a 26 anni, il 18 dicembre 2010. Nel 2016, dopo sei anni di ministero sacerdotale nella sua diocesi originaria, vola verso Roma, città nella quale il suo vescovo lo invia per una specializzazione in antropologia teologica nel filone della dogmatica. Un percorso di due anni per conseguire la licenza canonica in teologia per poi procedere con un dottorato. In questi anni incontrerà la diocesi di Massa Marittima che, dove è stato accolto dal vescovo Carlo Ciattini.
L’arrivo in diocesi
Già dal settembre 2018 don Cyprien è attivo nel nuovo territorio che lo ospita: dopo un breve soggiorno ai Ghiaccioni (Piombino), inizia la collaborazione con il rettore del seminario vescovile a Massa Marittima, don Filippo Balducci. «È stata veramente una bella esperienza di comunità – racconta. Simultaneamente collaboravo in cattedrale e nella parrocchia di Sant’Agostino. Nel settembre 2019 fui mandato a Riotorto per servire la parrocchia di sant’Antonio Abate, collaborando con don Mario Magni. Non posso dimenticare come dopo l’inizio della mia missione vissuto con slancio ed entusiasmo, siamo stati bloccati dalla pandemia». «Ricordo ancora la messa del 9 marzo, la prima senza popolo a causa del lockdown, così come la prima pasqua che ho celebrato da solo. In questo periodo difficile per tutti, ho cercato di proseguire con gli studi, ma avevo la consapevolezza di non dover e poter stare chiuso esclusivamente in casa con i libri. Ho avviato una piccola attività di giardinaggio nello spazio dietro la chiesa creando un orticello. Devo dire che oltre a divertirmi, è stata una bella occasione per avviare delle relazioni in paese. I passanti si fermavano per un saluto, per scambiare qualche parola e con qualcuno si entrava in discorsi importanti. Allo stesso tempo io chiedevo consigli su come migliorare l’orto, così si è fatta amicizia con alcune persone del paese».
Dopo gli anni nella piccola frazione di Riotorto – che fa parte del comune di Piombino – don Cyprien diventa parroco della concattedrale di Sant’Antimo nella principale città della diocesi. «Oggi sono impegnato in altri servizi nella diocesi – prosegue il suo racconto. Assisto i diaconi permanenti, aiuto nel preparare le cerimonie del nostro vescovo e collaboro con l’ufficio di pastorale giovanile e delle famiglie e seguo per quanto sia possibile il gruppo di Azione cattolica ragazzi». Tra gli altri ruoli che ricopre – inoltre – quello di correttore della Misericordia.
Giovani e Casa
Tra le tante iniziative che don Cyprien ha promosso nel corso degli anni, sicuramente è da sottolineare quella che continua a legare il suo paese di origine ai luoghi in cui vive adesso. Da anni infatti, con il supporto dell’associazione «Sara Lenzi Pilota» di Riotorto, organizza vari viaggi in Togo che coinvolgono un sempre maggior numero di giovani. La storia ha origine da un episodio tragico che però dimostra quanto sia possibile vivere di e con la speranza anche nei momenti più bui: Sara, una giovane parrocchiana minorenne, muore in un incidente stradale prima di una gara di moto, sport che praticava con tanta passione. La stessa Sara, insieme al parroco, stava, per l’appunto, organizzando il viaggio in Togo: da questo momento, i genitori, con grande forza d’animo, costituirono l’associazione per favorire varie iniziative di solidarietà a favore del villaggio nel quale la figlia avrebbe svolto il proprio servizio: nel tempo sono stati quindi organizzati vari viaggi e i fondi raccolti sono stati utilizzati per aiutare la popolazione locale, attraverso un centro infermieristico e la costruzione di 4 pozzi per la raccolta dell’acqua.
Gli studi
L’impegno costante in così tante attività, non ha fatto sì che compromettesse il suo percorso di studi: anzi, nel marzo del 2023 ha discusso la sua tesi di dottorato, intitolata Creazione e Redenzione nell’opera di Romano Guardini. L’argomento – sottolinea – si sviluppa attorno «al tema della morte di Cristo, che Guardini considera come un “secondo peccato originale”. Il mio intento non era solo quello di uno studio vago dei temi della creazione e della redenzione, ma quello di mettere a fuoco come le due tematiche s’incrociano nell’opera del teologo italo-tedesco. Non si può parlare di creazione senza redenzione, né di redenzione senza creazione. Questa tesi ha fatto emergere il parallelismo Adamo-Cristo con le sue derivanti tanto importanti per la ricerca teologica in una visione unitaria».
Al termine della sua ricerca don Cyprien nota: «La teologia non può cessare di essere attenta alle tante proposte e problematiche odierne e di dare il suo contributo per un mondo più vivibile, chiamato oggi più che mai a riscoprire la sua vocazione originaria. Guardini portava dentro di sé un’ansia per l’uomo; una tale tensione si risolve solo nella conoscenza di Dio, e del Dio rivelato in Cristo. La missione del sacerdote dovunque avrà sempre come fulcro ciò che Guardini sintetizza nel titolo di un suo famoso articolo: “solo chi conosce Dio conosce l’uomo”. Questo leitmotiv nutre la sua passione per l’uomo che è connessa intrinsecamente al desiderio di mostrare il volto di Dio alle persone che incontra. Ogni uomo è amato da Dio e chiamato a entrare nella bellezza della sua amicizia. Tale è la sfida di ogni portatore del vangelo e che faccio mia».
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