Cultura & Società
Camaldoli, la storia divisa: studiosi si confrontano
Oltre un centinaio gli iscritti alla quinta edizione della Scuola di politica del Regno promossa assieme alla comunità dei monaci camaldolesi dal 7 al 10 novembre su post-fascismo e post-comunismo. Interverranno, tra gli altri, il prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, card. Claudio Gugerotti, e il Commissario europeo per gli Affari economici ed ex premier italiano, Paolo Gentiloni
La nostra storia, fatta di memorie e di eventi drammatici che hanno attraversato il XX secolo, rimane una storia divisa. Sono divisivi i vecchi miti ideologici, divisivi i drammi, divise le memorie che ancora esercitano, nel loro mancato superamento riconciliato, un inedito livello di criticità, che oggi con le guerre in Europa orientale e in Medio Oriente ripropongono in forma analoga e diversa, inedita e radicale tragedie che speravamo superate. Da qui parte la riflessione della quinta edizione degli incontri di studio che la rivista Il Regno, assieme alla comunità dei monaci camaldolesi, organizza a Camaldoli da giovedì 7 novembre a domenica 10 novembre 2024. L’incontro, dal titolo «La storia divisa. Post-fascismo e post-comunismo in Italia e in Europa», vedrà la partecipazione di studiosi, storici, teologi, filosofi, politici e rappresentanti delle istituzioni. Saranno presenti, tra gli altri, il prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, card. Claudio Gugerotti, per una riflessione su “Chiese e nazionalismi: Tradizioni e presenze dei cristianesimi”, e il Commissario europeo per gli Affari economici e monetari ed ex premier italiano, Paolo Gentiloni, che interverrà nella giornata conclusiva su “Il volto futuro dell’Europa: Istituzioni, economia e politica”.
La caduta del Muro di Berlino, nel 1989, ha segnato l’origine di una forma nuova di interdipendenza mondiale – spiegano gli organizzatori -. Significato metaforico e atto reale, l’abbattimento del muro di Berlino ha cambiato la storia. Ma non secondo la celebre utopia di Fukuyama, della fine della storia come storia di conflitti. Sulle macerie dell’ultima filosofia della storia, il ridimensionamento dello spazio politico, la mancata risposta sul piano geopolitico di un progetto di rafforzamento delle istituzioni internazionali, la mancata costruzione di un multipolarismo condiviso guidato dalle maggiori potenze ci hanno consegnato un futuro vuoto di promesse.
La globalizzazione alla quale abbiamo assistito e nella quale siamo tuttora nacque lì, con il suo carattere di smaterializzazione del mondo, legato alla rivoluzione tecnologica e alla finanziarizzazione del capitale, al venire meno del rapporto spazio-tempo nel quadro di una comunicazione che si attua all’istante. Il processo di virtualizzazione del mondo, prodotto anche dalla rivoluzione informatica, ha favorito un processo di desocializzazione della vita politica, provocandone una crisi radicale.
La liberazione dello spazio politico dal bipolarismo della «Guerra fredda», senza un processo di riordino mondiale, guidato politicamente, ha permesso l’emersione di potenze che vivano nell’ombra: dai fondamentalismi culturali e religiosi, ai negazionismi, alle ideologie delle diverse forme radicali di terrorismo.
Anche le parole non mantenute hanno svolto un ruolo negativo. La lenta e incompiuta costruzione dell’Europa «potenza civile» è una parola non mantenuta. O non del tutto mantenuta. E le parole non mantenute retroagiscono negativamente nei sentimenti collettivi e negli interessi politici. Privi di prospettiva, i racconti della realtà retrocedono ai linguaggi (divenuti illusori) precedenti. Non solo non si supera positivamente il passato, ma in certo modo vi si ritorna.
L’incontro di Camaldoli prenderà il via giovedì 7 novembre con i saluti del Priore Generale dei Camaldolesi, Matteo Ferrari, e del Vescovo di Arezzo, mons. Andrea Migliavacca. La teologa Cristina Frescura farà una meditazione biblica “«Non di solo pane». Il volto della perfezione, le maschere della violenza”. Al direttore de “Il Regno”, Gianfranco Brunelli, l’introduzione della quattro giorni. Interverranno anche la storica ed economista Adriana Castagnoli su “1989: L’anno in cui doveva finire la storia. Alla fine di un’epoca: nuovi mondi e vecchi miti” e lo storico Daniele Menozzi su “L’anticomunismo delle gerarchie ecclesiastiche (da Pio XII a Giovanni Paolo II)”, mentre il professore emerito di Scienza politica, Marco Tarchi, è affidata una relazione su “Nuove e vecchie destre in Europa”.
Venerdì 8 novembre sono previsti gli interventi dello storico Marcello Flores “Una Resistenza infinita: Il PCI e il mito fondativo della Repubblica”, del politologo Paolo Pombeni “La ‘questione comunista’ nel dopoguerra: Sinistra e comunismo in Italia”, della scrittrice Elena Kostioukovitch “Figure e forme del totalitarismo in Russia”, del professore ordinario di Storia del pensiero politico Daniele G. Stasi “Nazionalismi, sovranismi e globalizzazione: Identità e democrazia nell’Europa orientale”.
Sabato 9 novembre è la volta del giornalista e scrittore Antonio Carioti “La ‘questione fascista’ nel dopoguerra: Soggetti, teorie, rappresentazioni del post-fascismo”, del filosofo Davide Assael “Antisemitismo, sionismo, radicalismo religioso: Il destino di Israele e il nostro”, dello storico David W. Ellwood “Vecchio e nuovo antiamericanismo: A sinistra e a destra: differenze e convergenze”.
Il ciclo di interventi si concluderà domenica 10 novembre con il teologo Paul Zulehner “Il volto cristiano dell’Europa: Le radici, la pianta, i frutti”, il cardinale Claudio Gugerotti “Chiese e nazionalismi: Tradizioni e presenze dei cristianesimi” e Paolo Gentiloni “Il volto futuro dell’Europa: Istituzioni, economia e politica”.