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La reliquia di san Francesco da La Verna a Gerusalemme
Il 30 settembre arriverà in Terra santa una delegazione francescana
Il 30 settembre, una delegazione francescana, guidata da fra’ Matteo Brena, presidente della conferenza dei commissari di Terra Santa di lingua italiana, arriverà in Terra Santa con una reliquia del sangue di San Francesco, solitamente custodita a La Verna. Lo riferisce la Custodia di Terra Santa. L’iniziativa si colloca all’interno delle celebrazioni per gli 800 anni dell’Impressione delle Stimmate di San Francesco e che ha visto, lo scorso 17 settembre, i frati della Custodia celebrare la ricorrenza presso la chiesa di San Salvatore a Gerusalemme, con una messa presieduta, a Gerusalemme, dal vicario custodiale padre Ibrahim Faltas. Per l’occasione, ai piedi del presbiterio, è stato allestito un altare in onore di San Francesco con al centro la formella in cui è raffigurato l’episodio delle stimmate, riproduzione di un dipinto di Giotto. San Francesco, ricorda la Custodia, ricevette le stimmate sul Monte de La Verna, in prossimità della festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Secondo i biografi e i testimoni dell’epoca, tra cui frate Elia, nelle sue mani e nei suoi piedi, oltre alle piaghe, si formarono veri e propri chiodi visibili. Nell’omelia padre Faltas ha sottolineato: “Le stimmate ci ricordano che la vita cristiana non è priva di sofferenza. Seguire Cristo significa anche affrontare prove e tribolazioni. Tuttavia, come ci insegna San Francesco, queste sofferenze possono diventare una fonte di grazia e di trasformazione”. In un mondo segnato dai conflitti e dall’assenza di umanità, la testimonianza lasciata da San Francesco ci ricorda che ogni uomo può essere strumento di pace. “Da quasi un anno le nostre giornate trascorrono vicino alla catastrofe di una guerra che sembra non vedere una fine”. Dentro questa situazione “dobbiamo far fiorire la nostra missione francescana, offrendo amore e perdono. Dobbiamo fare nostre queste profonde ferite dell’umanità, queste nuove stimmate del nostro secolo, cariche di sofferenza e dolore”.