Vescovi Toscani
Ius scholae: cardinale Lojudice, «Un segno di civiltà»
Su Toscana Oggi l'intervento del delegato dei vescovi toscani per le migrazioni
«Credo sia un grande segno di civiltà permettere di acquisire una cittadinanza in modi e tempi non impossibili». Lo scrive il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena e vescovo di Montepulciano, delegato della Conferenza episcopale toscana per le migrazioni, nel numero di Toscana Oggi in uscita in questi giorni. «Essere cittadini di uno stato dove sei nato e vivi – scrive il cardinale – ti permette di essere riconosciuto come cittadino, ma chiede e vincola a diritti e a doveri come tutti gli altri». Lojudice si sofferma sulle leggi che regolano attualmente il diritto di cittadinanza in Italia, e sulla possibilità di introdurre lo «ius scholae», per bambini e ragazzi che abbiano frequentato regolarmente almeno 5 anni di studio nel nostro Paese.
«Credo che lo «ius scholae» – scrive il cardinale Lojudice -, con tutte le precisazioni necessarie e opportune, rappresenti una grande occasione e possibilità di fare un salto in avanti di qualità e di, come dicevo, civiltà, per una società più giusta e più rispettosa di tante persone che sono e saranno una grande opportunità anzitutto lavorativa per un paese, l’Italia, che, purtroppo rischia un invecchiamento e uno spopolamento progressivo».