Papa Francesco
Papa: Angelus, “le Chiese non si toccano”
Il Santo Padre: "Si lasci pregare chi vuole pregare in quella che considera la sua Chiesa"
“Continuo a seguire con dolore i combattimenti in Ucraina e nella Federazione russa, e pensando alle norme di legge adottate di recente in Ucraina, mi sorge un timore per la libertà di chi prega, perché chi prega veramente prega sempre per tutti. Non si commette il male perché si prega. Se qualcuno commette un male contro il suo popolo, sarà colpevole per questo, ma non può avere commesso il male perché ha pregato. E allora si lasci pregare chi vuole pregare in quella che considera la sua Chiesa”.
Lo ha detto papa Francesco oggi subito dopo la recita dell’Angelus affacciato alla finestra dello studio del Palazzo Apostolico Vaticano, davanti ai fedeli e pellegrini uniti in Piazza San Pietro.
Francesco, nei saluti dopo l’Angelus, ha espresso i suoi timori legati alla decisione di Kiev di mettere al bando la Chiesa ortodossa legata al Patriarcato di Mosca. Il suo appello: “Per favore, non sia abolita direttamente o indirettamente nessuna Chiesa cristiana: le Chiese non si toccano”.
Al centro della riflessione di Francesco all’Angelus di questa domenica, 25 agosto, la difficoltà, oggi come ieri, di comprendere il modo di agire di Gesù. Papa Francesco spiega che come gli apostoli anche noi facciamo questa esperienza, ma più siamo vicini ai Sacramenti e alla preghiera, più scopriamo che solo in Lui è la vita eterna.