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Vaiolo delle scimmie: Unicef, epidemia “suscita allarme”

Soprattutto nell'Africa orientale e meridionale con aumento dei casi tra i bambini

Suscita allarme nell’Africa orientale e meridionale con  aumentano dei casi tra i bambini, l’epidemia di Mpox. Sono – secondo i dati riferiti dall’Unicef – oltre 200 i casi confermati in cinque Paesi: Burundi, Ruanda, Uganda, Kenya e Sudafrica.

La nuova variante del virus desta preoccupazione per il suo potenziale di trasmissione a gruppi di età più ampi, in particolare ai bambini piccoli, spiega l’Unicef in una nota evidenziando che il Burundi sta registrando il maggior numero di infezioni in tutta la regione. Al 20 agosto 2024, sono stati rilevati 170 casi confermati di Mpox in 26 dei 49 distretti del Paese, di cui il 45,3% sono donne. I bambini e gli adolescenti di età inferiore ai 20 anni costituiscono quasi il 60% dei casi rilevati, mentre i bambini sotto i 5 anni rappresentano il 21% dei casi.

I rischi per i bambini in Burundi sono maggiori a causa del “verificarsi simultaneo di focolai di morbillo dovuti alla scarsa immunizzazione infantile di routine e agli alti tassi di malnutrizione”. Sebbene la risposta sia in corso, il Paese “continua a dover affrontare molteplici sfide, tra cui la carenza di kit diagnostici e farmaci, la scarsa consapevolezza della comunità, gli alti costi operativi e il rischio di interruzione della continuità dei servizi sanitari essenziali”.

“Il nuovo ceppo di Mpox rappresenta una grave minaccia per i bambini e le famiglie vulnerabili. Oltre all’immediata risposta salvavita, agli sforzi di comunicazione del rischio e alla collaborazione transfrontaliera, è necessario dare priorità agli investimenti per il rafforzamento generale del sistema sanitario, la continuità dei servizi essenziali e l’attenzione mirata ai programmi che sostengono il benessere generale dei bambini”, ha detto la direttrice regionale dell’Unicef per l’Africa orientale e meridionale, Etleva Kadilli.

Sulla base delle esperienze acquisite durante le risposte alle epidemie di Hiv, Covid-19 ed Ebola, è necessario – scrive l’Unicef – uno “sforzo collettivo per dare priorità ai piani di sostegno ai sopravvissuti, combattere lo stigma e facilitare la continuità dei servizi sociali di base, in particolare l’apprendimento e il reinserimento dei bambini nella scuola e nella comunità”. 

Oltre alle preoccupazioni immediate poste dal virus, Kenya, Burundi e Uganda sono alle prese con molteplici emergenze, tra cui siccità e inondazioni. “Nella lotta contro l’epidemia di Mpox, dare priorità ai bisogni dei bambini non è solo necessario, è urgente. La loro maggiore vulnerabilità ci impone di dedicare tutta la nostra attenzione e le nostre risorse per garantire la loro protezione e il loro benessere in questa fase di risposta critica”, ha aggiunto Kadilli. In tutta la regione, l’Unicef sta rispondendo all’epidemia di Mpox insieme all’Oms e all’Africa Cdc, nell’ambito dei piani di risposta del Governo e dei partner locali.