Chiesa Italiana
Settimana sociale, Zuppi: “Qui non c’è vittimismo”
Il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ai giornalisti nel Centro congressi di Trieste, nella penultima giornata della Settimana sociale, che si concluderà domani con la presenza del Papa
“Far conoscere tanta vita vera, tanta gente vera”. Il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha ha sintetizzato il compito dei giornalisti, ringraziandoli in una dichiarazione rilasciata al Centro congressi di Trieste, nella penultima giornata della Settimana sociale, durante la quale si sono ascoltate “tante esperienze concrete in cui la dottrina sociale della Chiesa è esperienza di tanti ragazzi, uomini e donne, tante donne come abbiamo visto”.
Per il cardinale, si è trattato “non di una esortazione ma di una grande emersione di una bellissima realtà della vita della Chiesa, qualche volta poco conosciuta, quotidiana, feriale”. “Vera partecipazione”: così Zuppi ha definito il clima delle le cinque giornate della Settimana sociale di Trieste, “il cui tema è stata la persona: sono convinto che produrrà anche tanta consapevolezza e tanta vita”.
“In un momento di tanta disaffezione, di disillusione, non abbiamo fatto la predica: abbiamo raccolto e fatto parlare tutte le nostre comunità”, ha precisato il cardinale.
Al centro dei lavori, ha ricordato il presidente della Cei, c’è stata la dottrina sociale della Chiesa, ma “non come giustificazione o come pretesto per qualche altra operazione”.
Alla Settimana sociale dei cattoilci italiani partecipano circa 1.200 persone, di cui 368 donne, 310 giovani e altre 80 uomini. Circa 70 le “buone pratiche” che hanno animato gli omonimi villaggi in tutta la città.
“La dottrina sociale della Chiesa ha soltanto un centro, la persona, che unisce lo spirituale e il sociale. Guai a pensare a queste due dimensioni come distinte o addirittura indipendenti”, ha ribadito il card. Zuppi.
La dottrina sociale della Chiesa comprende “tutti i temi che sono cari alla Chiesa, a partire dalla difesa della persona dall’inizio alla fine, sempre”, ha proseguito. “Se c’è una cosa così bella che si vede in questi giorni è il gusto delle persone di dono, di gratuità, di impegno, di stare insieme per dare la vita all’altro”, ha rivelato Zuppi:
“Non c’è vittimismo, c’è tanta gioia, voglia di fare e gusto di averlo fatto: questa è la Chiesa, spirituale e sociale”.
Il presidente della Cei ha poi definito quelle del presidente di Mattarella, all’apertura dei lavori,
“parole di grandissima saggezza: di piccino qui c’è poco, ci sono molte cose utili e quindi grandi. L’intervento del nostro capo dello Stato raccoglieva tanta sapienza di quella democrazia che la generazione dei padri costituenti e quella di coloro che hanno vissuto la guerra ci hanno affidato: la democrazia non è qualcosa di conquiestato una volta per tutte, e quindi richiede tanto impegno”.
“Domani la presenza di Papa Francesco sarà molto importante per noi: il centro di tutto è il Signore Gesù e la sua presenza sull’altare e nel sociale”, ha concluso Zuppi.