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Carceri: protesta a Sollicciano, detenuti appiccano fuoco

La protesta, terminata dopo circa due ore, sarebbe scattata dopo il suicidio di un giovane detenuto di origine tunisina avvenuto oggi. , ha detto l’arcivescovo Gambelli

Sollicciano

Sono state spente dai vigili del fuoco le fiamme che alcuni detenuti avevano appiccato nel pomeriggio all’interno del carcere di Sollicciano a Firenze. Secondo le prime informazioni la protesta dei detenuti di due sezioni della giudiziaria – sarebbe durata circa due ore -, sarebbe scoppiata quando si è diffusa la voce dell’ennesimo suicidio avvenuto oggi nel carcere fiorentino. La vittima sarebbe un ventenne d’origine tunisina. I detenuti, sempre secondo le prime notizie hanno protestato anche per le condizioni di Sollicciano dove secondo loro, che hanno presentato anche un esposto alla procura della Repubblica, ci sarebbero cimici e mancherebbe l’acqua nelle celle. Al termine della protesta la polizia penitenziaria, ma anche polizia di Stato e carabinieri che avevano circondato l’istituto, avrebbero iniziato le ricerche di un detenuto che sarebbe stato visto salire sui tetti e non sarebbe rientrato in cella.

<<Ho appreso con grande dolore la notizia della morte di un ragazzo di soli 20 anni a Sollicciano. Mentre preghiamo per lui e rivolgiamo un pensiero alla sua famiglia, non possiamo continuare ad accettare che tante persone disperate si tolgano la vita in carcere>>. Così l’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli ha commentato il suicidio del giovane tunisino. <<Purtroppo queste morti confermano una situazione drammatica e condizioni insostenibili in tanti penitenziari italiani, criticità che da tempo vengono denunciate e che ho verificato personalmente come cappellano. Ancora una volta rivolgiamo un accorato appello a tutti coloro che hanno il potere di fare qualcosa perché in carcere vengano rispettati i diritti umani e la dignità delle persone, perché ai detenuti che scontano una pena non sia tolta la speranza della redenzione>>, ha concluso.

E <<Grande dolore per la giovane vita spezzata>>, è stato espresso anche dalla sindaca di Firenze Sara Funaro. <<Da tempo – aggiunge in una nota – denunciamo le drammatiche condizioni del carcere di Sollicciano: è necessario intervenire su una situazione che non può più essere ignorata dal governo, rispetto a un sistema che è ormai al collasso e a una struttura come quella di Sollicciano nella quale il contesto estremamente problematico porta al peggioramento delle condizioni di disagio>>