Firenze
Il canto e la musica, per “pregare due volte”: l’Istituto Diocesano di Musica Sacra spiega perché
“Non tutti sanno che la Bibbia non nasce come un libro da leggere bensì come un libro da cantare”.
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“Non tutti sanno che la Bibbia non nasce come un libro da leggere bensì come un libro da cantare”. Il maestro Umberto Cerini, Vicedirettore dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra, insieme a Annamaria Garuglieri e Ranieri Mellner, studenti dell’Istituto, spiegano come musica e canto accompagnano ogni momento della vita dell’uomo, anche nella preghiera.
Sant’Agostino dice: “Il cantare è proprio di chi ama”. Col canto lodiamo Dio con le parole e la musica, col cuore e con la voce. Nel canto il cuore si apre alla gioia: “cantate a Lui con arte nel giubilo”. Il canto liturgico poi è dono dello Spirito, segno di vita nuova che nasce dalla Resurrezione e prefigurazione del canto nuovo dell’eternità.
La Chiesa fiorentina propone una «sinfonia di preghiera» nelle domeniche del Tempo di Pasqua per raccontare esperienze, forme e stili della preghiera. «La gioia di Pasqua si fa preghiera» è il titolo di questa iniziativa che risponde all’invito di papa Francesco nella lettera di annuncio del Giubileo del 2025: «Mi rallegra pensare che si potrà dedicare l’anno precedente l’evento giubilare, il 2024, a una grande “sinfonia” di preghiera. Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo». Riprese e montaggio di Daniele Masini.