Italia
Lavoro: la sicurezza è un diritto, nasce a Bagno a Ripoli la Carta per la formazione
Stamani la firma in palazzo comunale con il presidente della Regione Giani, il sindaco Casini e i 50 costituenti. Il documento, un'idea del cittadino ripolese Matteo Micheli, Cavaliere al merito della Repubblica Italiana per l’impegno nella sicurezza nell’ambiente di lavoro, adesso sarà portato in giro per l'Italia: “Un patto tra istituzioni, datori di lavoro e dipendenti per diffondere la cultura della prevenzione e fermare la strage delle morti bianche”
Definire i principi fondamentali per la formazione in tema di sicurezza, igiene e salute sul lavoro. Rafforzare l’importanza della progettazione didattica e stabilire i criteri per valutarne l’efficacia. Promuovere la diffusione della cultura della prevenzione e una formazione vera, etica, responsabile e sostenibile. Sono i principi fondamentali della prima Carta della formazione sulla sicurezza sul lavoro, nata ufficialmente stamani a Bagno a Ripoli e firmata da istituzioni e costituenti in una sala consiliare gremita di persone, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza sul lavoro. Quarantanove articoli suddivisi in 5 capitoli (principi fondamentali, soggetti, progettazione didattica, erogazione didattica, verifiche) per una vera e propria rivoluzione copernicana che mette al centro la sicurezza al lavoro, partendo dalla consapevolezza che la formazione, se è concreta e adeguata, è davvero il primo dispositivo di protezione individuale.
L’idea di realizzare la Carta, con l’ambizione di creare una bussola al servizio di aziende e istituzioni, sia pubbliche che private, è stata di Matteo Micheli, cittadino ripolese, tecnico della prevenzione insignito nel 2021 del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana per l’impegno in materia di sicurezza nell’ambiente di lavoro. I lavori della Costituente si sono aperti l’8 febbraio scorso e in breve tempo hanno coinvolto decine di soggetti: una cinquantina i relatori tra esperti di sicurezza sui luoghi di lavoro, sindacati e categorie professionali, istituzioni e imprenditori. Tra loro anche Antonio Boccuzzi, già parlamentare per due legislature, unico sopravvissuto del disastro della Thyssenkrupp del dicembre 2007 che costò la vita a sette operai. A lui, in collegamento da Torino, il compito di leggere l’introduzione della Carta, prima della firma del documento da parte del presidente della Regione Eugenio Giani e del sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini.
“La formazione alla sicurezza è un diritto – ha dichiarato Matteo Micheli, citando l’articolo 1, l’incipit della Carta -. La battaglia per la sicurezza non ha e non deve avere colore. La nascita della Carta non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso che dalle prossime settimane cercherà di coinvolgere in tutto il Paese imprese e soggetti sia pubblici che privati, chiamati ad adottare il documento come un faro da seguire per tutelare la salute delle lavoratici e dei lavoratori di tutti i settori”.
Dal 1° Maggio la Carta potrà essere consultata e disponibile online sul sito http://cartafondamentaleformazione.it
Il presidente della Regione, primo firmatario del documento, ha definito la Carta di Bagno a Ripoli il frutto di uno straordinario gioco di squadra, nato grazie alla spinta di cinquanta costituenti. Un lavoro di serietà e approfondimento che sarà da ispirazione per una società che consenta di lavorare in sicurezza, sempre più attenta alla cultura della prevenzione e della formazione, in ossequio ai dettati stessi della nostra Costituzione. Il sindaco di Bagno a Ripoli si è detto orgoglioso di ospitare la nascita della Carta sulla formazione, la prima nel suo genere, con un percorso nato a pochi giorni di distanza dalla tragedia di via Mariti a Firenze, l’ennesima dimostrazione della necessità di un cambio di passo in materia di sicurezza sul lavoro. La Carta, ha proseguito il sindaco, ha il merito di mettere al centro lavoratrici e lavoratori, con un’alleanza tra tutti i soggetti coinvolti: istituzioni, categorie professionali, sindacati e parti datoriali, esperti in sicurezza e, soprattutto, i lavoratori stessi. Un documento fondamentale per fermare la strage delle morti bianchi e garantire a tutti i lavoratori un diritto di civiltà: quello di poter tornare a casa la sera dalle proprie famiglie. L’iniziativa si è aperta con l’inaugurazione dell’installazione “Non numeri ma persone” a cura dell’Associazione Ruggero Toffolutti: una rassegna fotografica con i volti di chi ha perso la vita sul lavoro e per lavoro, descrivendo speranze, passioni ed esistenze interrotte delle vittime delle morti bianche. A seguire, una esibizione del compositore toscano Andrea Portera, impegnato al pianoforte.