Papa Francesco
Papa ai giovani: avere costanza e andare avanti sempre
Così si può “crescere nell’amore e nella fede”, ha detto ricordando poi un suo vecchio monito: “alzarsi, non stare seduti sul divano”. “Per Dio – ha aggiunto - non sei un profilo digitale” quindi “usa il cellulare, ma incontra le persone” e non siate “professionisti del digitale”. “Pensate dentro di voi ai figli che avrete”, ha concluso
“Dio sa che, oltre a essere belli, siamo fragili, e le due cose vanno insieme: un po’ come Venezia, che è splendida e delicata al tempo stesso, ha qualche fragilità che deve essere curata”. Lo ha detto il Papa ai giovani di Venezia e delle diocesi del Veneto, incontrati nel piazzale antistante la basilica della Salute. “Dio non si lega al dito i nostri errori, ma ci tende la mano”, ha assicurato Francesco: “Se ti senti un peso sulla coscienza, lasciasti prendere per mano da lui: quando siamo a terra, vede figli da rialzare, non malfattori da punire. Fidiamoci di lui!”. L’altro segreto, per Francesco, è la costanza: “Oggi si vive di emozioni veloci, di sensazioni momentanee, di istinti che durano istanti. Ma così non si va lontano. I campioni dello sport, come pure gli artisti, gli scienziati, mostrano che i grandi traguardi non si raggiungono in un attimo, tutto e subito. E se questo vale per lo sport, l’arte e la cultura, vale a maggior ragione per ciò che più conta nella vita: l’amore e la fede. E per crescere nell’amore e nella fede dobbiamo avere costanza e andare avanti sempre. Invece qui il rischio è lasciare tutto all’improvvisazione: prego se mi va, vado a Messa quando ho voglia, faccio del bene se me la sento… Questo non dà risultati: occorre perseverare, giorno dopo giorno. E farlo insieme”.
“Il nostro Dio ci sorprende sempre, è molto importante essere preparate alle sorprese di Dio!”, ha proseguito. “Alzarsi e andare”, i verbi su cui si è incentrato il dialogo con i giovani: “Alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano. Ci sono divani diversi che ci prendono e non ci lasciano alzare”. “Nessuno è brutto, ognuno di noi bello, e ha un tesoro dentro di sé per condividerlo e darlo agli altri”, ha aggiunto a braccio: “Non è autostima, è realtà! Riconoscere questo è il primo passo da fare al mattino quando ti svegli: scendi dal letto e ti accogli in dono. Ti alzi e, prima di tuffarti nelle cose da fare, riconosci chi sei ringraziando il Signore”. “Per Dio non sei un profilo digitale, ma un figlio, che hai un Padre nei cieli e che dunque sei figlio del cielo”, il monito: “Eppure spesso ci si trova a lottare contro una forza di gravità negativa che butta giù, un’inerzia opprimente che vuole farci vedere tutto grigio. Come fare? Per alzarci – non dimentichiamolo – anzitutto bisogna lasciarci rialzare: farci prendere per mano dal Signore, che non delude mai chi confida in lui, che sempre risolleva e perdona. ‘Ma io – potresti dire – non sono all’altezza: mi percepisco fragile, debole, cado spesso!’”. “Quando ti senti così, per favore, cambia inquadratura”, il consiglio del Papa: “non guardarti con i tuoi occhi, ma pensa allo sguardo di Dio. Quando sbagli e cadi, lui cosa fa? Sta lì, accanto a te e ti sorride, pronto a prenderti per mano e alzarti”.
“Il ‘fai da te’ nelle grandi cose non funziona”. Ne è convinto il Papa, che ai giovani ha raccomandato: “non isolatevi, cercate gli altri, fate esperienza di Dio assieme, seguite cammini di gruppo senza stancarvi”. “Tu potresti dire: ‘Ma attorno a me stanno tutti per conto loro con il cellulare, attaccati ai social e ai videogiochi’”, l’obiezione citata da Francesco: “E tu senza paura vai controcorrente: prendi la vita tra le mani, mettiti in gioco; spegni la tv e apri il Vangelo”. “Lascia il cellulare e incontra le persone!”, l’invito a braccio: “Il cellulare è molto utile per comunicare, ma state attenti quando il cellulare ti impedisce di incontra le persone: usa il cellulare, ma incontra le persone: un abbraccio, un bacio, una stretta di mano”. “Non è facile, sembra di andare controcorrente!”, l’altra possibile obiezione: “Ma proprio Venezia ci dice che solo remando con costanza si va lontano. Certo, per remare occorre regolarità; ma la costanza premia, anche se costa fatica. Dunque, ragazzi, questo è alzarsi: lasciarsi prendere per mano da Dio per camminare insieme!”.
“Un giovane che non sente la capacità di innamorarsi o essere amorevole con gli altri ha qualcosa che gli manca”, ha aggiunto il Pontefice. “Viviamo immersi in prodotti fatti dall’uomo, che ci fanno perdere lo stupore per la bellezza che ci circonda, eppure il creato ci invita a essere a nostra volta creatori di bellezza, a fare qualcosa che prima non c’era”, ha spiegato Francesco, che poi ha proseguito ancora a braccio: “Quando sarete sposati e avrete un figlio o una figlia, avrete fatto qualcosa che prima non c’era. E questa è una bella gioventù, quando diventa paternità o maternità. Pensate dentro di voi ai figli che avrete: non siate professionisti del digitale convulsivo, ma siate creatori di novità”, per “uscire dalla logica nichilista del ‘faccio per avere’ e ‘lavoro per guadagnare’. Siate creativi con gratuità, date vita a una sinfonia di gratuità in un mondo che cerca l’utile! Allora sarete rivoluzionari”, ha concluso.