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Scontri a Pisa, mons. Benotto: violenza mai giustificata
Oggi a Pisa scontri tra studenti e forze dell'ordine. La chiesa pisana esprime preoccupazione attraverso un comunicato firmato dall'arcivescovo
Il Consiglio pastorale della arcidiocesi di Pisa riunito oggi pomeriggio in seduta ordinaria “esprime profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri avvenuti questa mattina nel centro della città, che hanno causato il ferimento di alcuni studenti, anche minorenni”.
Ritiene – si legge nella nota firmata dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto – “che la violenza non sia mai giustificata e in attesa che si faccia luce sull’accaduto e sull’operato delle forze dell’ordine, auspica che tutte le autorità competenti intervengano per garantire il corretto e pacifico confronto democratico, tutelando la sicurezza di tutti, dei giovani in particolare”.
“Crede che il dialogo pacifico e il ripudio della violenza in tutte le sue forme sia l’unico percorso capace di edificare la nostra casa comune su solide basi”.
Riguardo alla “tragica situazione in Israele e Palestina, ribadisce la condanna per l’attacco terroristico dell’ottobre scorso e per la strage attualmente in corso nella striscia di Gaza. Come Chiesa siamo impegnati con Caritas Gerusalemme a sostegno di tutte le persone che subiscono, in Terra Santa, gli orrori della guerra ‘avventura senza ritorno’ (San Giovanni Paolo II)”.
Per questo, continua il comunicato, “uniamo la nostra voce a quella di tutti coloro che chiedono l’immediato cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Facciamo nostre le parole di Papa Francesco che chiede con forza dall’inizio del conflitto che ‘il popolo palestinese e il popolo di Israele abbiano il diritto di vivere in pace come due popoli fratelli’ e accogliamo l’invito alla preghiera che il Papa ha rivolto alla Chiesa perché ‘le controversie vengano risolte con il dialogo e i negoziati e non con una montagna di morti da entrambe le parti. Per favore, preghiamo per la pace in Terra Santa'”, conclude il comunicato firmato dall’arcivescovo Benotto.