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Yemen. Si riaccende la speranza nei negoziati di pace dell’Onu

Il governo del presidente Abdrabbuh Mansur Hadi ha accettato di prendere parte ai colloqui di pace sponsorizzati dalle Nazioni Unite che si terranno a fine mese in Svezia. L'annuncio, diffuso oggi in una nota, segue di qualche ora quello del leader degli houthi di proclamare un cessate-il-fuoco unilaterale a Hodeida, città costiera preda di aspri combattimenti con la coalizione militare internazionale a guida saudita, che avrebbe causato nelle ultime settimane centinaia di morti.

Mohammed Ali al-Houthi, capo del Comitato rivoluzionario, via Twitter ha scritto: «Faccio appello a tutte le parti affinché pongano fine agli attacchi» contro le postazioni della Coalizione militare, «affinché non abbiano più alcun motivo per continuare le aggressioni e l’assedio» su Hodeida. Quindi ha anche chiesto di «fermare tutte le operazioni militari su tutti i fronti per raggiungere la pace». Nella nota diffusa dal ministero degli Esteri yemenita, Hadi si è detto dal canto suo pronto a «sostenere gli sforzi di pace» di Martin Griffiths, inviato speciale dell’Onu per lo Yemen. Il presidente ha poi confermato «l’invio di una delegazione ai colloqui» di Stoccolma, «volti a trovare una soluzione politica» al conflitto in corso dal 2015.

La settimana scorsa l’Arabia Saudita aveva già accettato la proposta di mediazione offerta da Griffiths, accogliendo le richieste dei ribelli houthi. Proprio il rifiuto di quelle clausole aveva fatto naufragare il precedente tavolo negoziale di inizio ottobre.