Grosseto

Grosseto, una Messa per la pace e la riconciliazione

La celebrerà il vescovo Roncari sabato 17 febbraio in diretta su Tv9. Intanto col rito delle ceneri aperta la Quaresima: “La violenza è la ferita da guarire: quella che portiamo dentro di noi e quella che genera guerre”

L'imposizione delle ceneri sul vescovo Giovanni Roncari

Una Messa per rinnovare la richiesta della pace e della riconciliazione. La celebrerà il vescovo Giovanni sabato 17 febbraio, alle ore 18, nella cattedrale di Grosseto.

Nella prima domenica di Quaresima, il Vescovo ha scelto di presiedere l’Eucaristia prefestiva, che viene trasmessa in diretta su Tv9, così da diffondere un messaggio che travalichi le mura del Duomo e arrivi a più persone possibili. Concelebrerà anche p. Stepan Tkhoryk, cappellano degli ucraini greco-cattolici di Grosseto, che saranno presenti con una rappresentanza.

Il Vescovo desidera che la preghiera si elevi per tutti i conflitti in atto: in Ucraina e in Terra Santa in particolare.

Quello stesso giorno, alle ore 17, in piazza Dante la comunità ucraina terrà una manifestazione per ricordare all’opinione pubblica grossetana che sono ormai trascorsi due anni dallo scoppio del conflitto.

Quello della violenza come una “ferita da guarire” è stato un tema che il vescovo Giovanni ha toccato anche mercoledì mattina presiedendo, nella cattedrale di Grosseto, la Messa del mercoledì delle ceneri, che ha aperto il tempo della quaresima. 

“Mi riferisco – ha detto – alle guerre in corso, a quelle di cui stampa e opinione pubblica parlano: in Ucraina e in Terra Santa. Ma anche alle guerre di cui non parla nessuno, striscianti o evidenti, che non attirano l’attenzione dell’opinione pubblica. E poi alla violenza nostra, la violenza della società, la violenza che portiamo dentro di noi e con cui non riusciamo a fare i conti; la violenza che riusciamo a travestire da giustizia o da buon governo della società, ma che in molte circostanze è desiderio di rivalsa e di vendetta.

Bisogna che la Parola di Dio penetri dentro di noi per insegnarci a distinguere bene la violenza che nasce dal desiderio inconscio, ma non per questo meno profondo, di rivalsa e di sopraffazione.

Dobbiamo guardarci dentro, ma con fiducia, la stessa che lebbrosi, ciechi, persone tormentate nel cuore avevano verso Gesù: tu puoi guarirci!”, ha concluso.