Toscana
Coldiretti Toscana, carrello spesa a tutto bio: crescono superfici (+4%) e operatori (+0,7%)
“Crescono le superfici biologiche in Toscana del 4% e anche gli operatori dello 0,7%, un chiaro segnale di quanto sia gli agricoltori che i consumatori credano fortemente nel valore aggiunto delle produzioni biologiche. La spinta green è testimonia anche dal successo del bando del biologico del PSR Toscana 2014 – 2020, dove a fronte dei 17 milioni di euro di risorse stanziate, sono arrivate alla Regione domande per 22 milioni di euro”, commenta il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi.
In Toscana le superfici biologiche hanno raggiunto 144mila ettari e gli operatori sono oltre 5mila – insiste Coldiretti Toscana – con le colture foraggere (30%), cerealicole (17%), viticole (10%) e olivicole (11%) che fanno la parte da leone in termini percentuali.
“Per difendere i primati della produzione Made in Italy – aggiunge Coldiretti Toscana – ed evitare che vengano spacciati per nazionali prodotti di eccellenza del paniere agroalimentare biologico è necessario accelerare sul marchio per le produzioni biologiche ‘made in’, preservandone l’immagine ed anche per consentire ai cittadini scelte di acquisto più consapevoli. In attesa che questo avvenga il consiglio della Coldiretti – continua – è quello di acquistare i prodotti con certificazione biologica direttamente nelle aziende agricole e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, nei quali viene garantita l’origine nazionale degli alimenti in vendita, con la possibilità d’incontrare e parlare con gli stessi produttori.
“Necessario incentivare il consumo dei prodotti biologici attraverso iniziative di informazione, formazione ed educazione al consumo, ancheattraverso collaborazione con le associazione dei consumatori attive in Toscana”, conclude il presidente Filippi.
L’Italia è uno dei maggiori importatori di alimenti biologici da Paesi extracomunitari da dove nel 2019 ne sono arrivati ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’ Asia – denuncia Coldiretti – per cui occorre dare al più presto seguito alla raccomandazione della Corte dei Conti europea che invita a rafforzare i controlli sui prodotti biologici importati che non rispettano gli stessi standard di sicurezza di quelli Europei. E’ necessario intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi extracomunitari – conclude Coldiretti – anche con un maggiore coinvolgimento delle autorità doganali, al fine di garantire sia i consumatori finali rispetto alla qualità delle produzioni, sia una corretta concorrenza tra produttori intra ed extra Ue perché l’immissione di prodotti biologici sia subordinata non solo a verifiche documentali, ma anche a ispezioni fisiche e controlli analitici.