Vita Chiesa
Papa Francesco: Angelus; il Battesimo ci fa figli di Dio
“E’ Dio che viene in noi, purifica, e guarisce il nostro cuore, ci fa suoi figli per sempre, suo popolo, sua famiglia, eredi del Paradiso”
Conclusa, nella Cappella Sistina, la celebrazione della Santa Messa nella Festa del Battesimo del Signore con il Rito del Battesimo dei Bambini, alle ore 12.00 il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Santo Padre ai fedeli sulla liturgia odierna:
Oggi celebriamo il Battesimo del Signore (cfr Mc 1,7-11). Esso avviene presso il fiume Giordano, dove Giovanni – detto per questo “Battista” – compie un rito di purificazione, che esprime l’impegno a lasciare il peccato e a convertirsi. Il popolo va a farsi battezzare con umiltà, con sincerità e, come dice la Liturgia, “con l’anima e i piedi nudi”, e anche Gesù ci va, inaugurando il suo ministero: mostra così di voler stare vicino ai peccatori, di essere venuto per loro, per noi tutti che siamo peccatori.
E proprio in quel giorno succedono alcuni fatti straordinari. Giovanni Battista dice qualcosa di insolito, riconoscendo pubblicamente in Gesù, apparentemente uguale a tutti gli altri, uno «più forte» (v. 7) di lui, che «battezzerà in Spirito Santo» (v. 8). Poi si aprono i cieli, lo Spirito Santo scende su Gesù come una colomba (cfr v. 10) e dall’alto la voce del Padre proclama: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» (v. 11).
Tutto questo, se da una parte ci rivela che Gesù è il Figlio di Dio, dall’altra ci parla del nostro Battesimo, che ci ha resi a nostra volta figli di Dio, perché il Battesimo ci fa figli di Dio.
Il Battesimo è Dio che viene in noi, purifica, e guarisce il nostro cuore, ci fa suoi figli per sempre, suo popolo, sua famiglia, eredi del Paradiso (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1279). E Dio diviene intimo a noi e non se ne va più. Per questo è importante ricordare il giorno del Battesimo e anche conoscerne la data. Io domando a tutti voi – ognuno ci pensi –: “Io ricordo la data del mio Battesimo?”. Se tu non la ricordi, quando tornerai a casa, domandala per non dimenticarla più, perché è un nuovo compleanno, perché con il tuo Battesimo sei nato alla vita della grazia. Ringraziamo il Signore per il Battesimo. E anche, ringraziamolo per i genitori che ci hanno portato al fonte, per chi ci ha amministrato il Sacramento, per il padrino, per la madrina, per la comunità in cui lo abbiamo ricevuto. Festeggiare il proprio Battesimo: è un nuovo compleanno.
E possiamo chiederci: io sono consapevole del dono immenso che porto in me per il Battesimo? Riconosco, nella mia vita, la luce della presenza di Dio, che mi vede come suo figlio amato, come sua figlia amata? E ora, in memoria del nostro Battesimo, accogliamo la presenza di Dio in noi. Possiamo farlo con il segno della croce, che traccia in noi il ricordo della grazia di Dio, il quale ci ama e desidera stare con noi. Quel segno della croce che ci ricorda questo. Facciamolo insieme: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
E non dimenticatevi la data del Battesimo che è un compleanno. Maria, tempio dello Spirito, ci aiuti a celebrare ed accogliere le meraviglie che il Signore compie in noi.