Massa Marittima Piombino
Piombino: in diocesi una scuola di formazione all’impegno sociale e politico
Chiuso il primo anno del corso diocesano, già fissato il calendario che riprenderà nel 2024
L’incontro con Rocco Pezzimenti, docente di filosofia politica alla Lumsa, sul rapporto tra democrazia e megistero sociale della Chiesa ha concluso il primo anno della scuola di formazione all’impegno sociale e politico promossa dalla diocesi di Massa Marittima e Piombino. Un percorso che ha visto 7 incontri nel corso del 2023, realizzati in curia a Piombino e trasmessi anche in diretta sul canale Facebook della diocesi. Quattro volte è stato relatore il vescovo Carlo (introduzione al tema, alla dottrina sociale, focus sulla figura di san Bernardino e 100 anni di magistero sociale dal 1891 al 1991), due volte il prof. Pezzimenti e una volta don Alberto Vitali sul tema delle migrazioni. Gli interventi e le registrazioni sono rintracciabili sul sito della diocesi, nella sezione dedicata alla scuola diocesana.
«Sono molto soddisfatto del cammino che abbiamo fatto – commenta il vescovo Ciattini – per approfondire la conoscenza della dottrina sociale: dalla conversione dei cuori scaturisce la necessità di impegno nella società per promuovere il bene».
La Chiesa, ha spiegato il vescovo durante gli incontri, «offre un insieme di principi di riflessione e di criteri di giudizio, e quindi di direttive di azione, perché siano realizzati quei profondi cambiamenti che le situazioni di miseria e di ingiustizia esigono, e ciò sia fatto in un modo che contribuisca al vero bene degli uomini». La dottrina sociale della Chiesa è fatta di continuità e rinnovamento: «Pur essendo un “corpus” dottrinale di grande coerenza, non si è ridotta a sistema chiuso, ma si è mostrata attenta all’evolversi delle situazioni e capace di rispondere adeguatamente ai nuovi problemi o al loro nuovo modo di porsi. Le differenze d’impostazione, di procedimento metodologico e di stile che si notano nei diversi documenti, tuttavia, non compromettono l’identità sostanziale e l’unità della dottrina sociale della Chiesa. Giustamente perciò si usa il termine di continuità per esprimere la relazione dei documenti tra di loro, anche se ciascuno risponde in modo specifico ai problemi del proprio tempo». Dalla lettura dei documenti e delle encicliche sociali, a partire dalla Rerum Novarum del 1891, «la dottrina sociale appare nella sua vera natura e nel suo più profondo significato: il segno e l’espressione dell’amore e della sollecitudine che Dio ha per gli uomini, in particolare per i poveri. Un Dio che manifesta il suo amore per gli uomini attraverso la Chiesa, la cui missione è precisamente quella di essere il segno e la manifestazione di Dio nella storia umana».
Non sono mancati quindi in questo percorso di formazione riferimenti a temi concreti, come le migrazioni: a don Alberto Vitali (diocesi di Milano) il compito di ricordare le parole dellenciclica Pacem in Terris: «Ogni essere umano ha il diritto alla libertà di movimento e di dimora nell’interno della comunità politica di cui è cittadino; e ha pure il diritto, quando legittimi interessi lo consiglino, di immigrare in altre comunità politiche e stabilirsi in esse». L’impegno che la comunità cristiana può assumersi per i migranti quindi è di diventare almeno un «punto affettivo», un porto sicuro per persone che giungono spesso in condizioni di illegalità, soffrono la nostalgia della propria terra e non hanno nessuna stabilità.
Il professor Pizzimenti invece ha spiegato il modo in cui la Chiesa considera la democrazia, che viene definita «un buono strumento» a patto però che rispetti alcuni criteri indispensabili: la democrazia deve assicurare la partecipazione dei cittadini, che i governanti siano controllati dai governati durante il loro mandato e che ci sia la possibilità di sostituire i governanti in maniera pacifica.
Un percorso che ha dato buoni frutti, e che proseguirà nel 2024, potendo contare anche su alcune collaborazioni preziose: «Siamo in stretto contatto – spiega il vescovo Ciattini – con don Bruno Bignami, di recente confermato direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, e con altri esperti di grande levatura». La scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico riprenderà quindi nel 2024. Sul calendario diocesano sono già state pubblicate le date previste fino alla conclusione dell’anno pastorale. Si tratta di un incontro, da febbraio a maggio, ogni ultimo sabato del mese. Primo appuntamento quindi il 24 febbraio con «Laudato Si’ e salvaguardia del Creato», segue «Il mare un bene prezioso» il 23 marzo, il 27 aprile «Testimoni: Giuseppe Toniolo» e il 25 maggio «Testimoni: Giorgio La Pira».