Cultura & Società
San Miniato, presentato il restauro del ritratto di Maria Maddalena d’Austria
Presentato giovedì nella «Sala del Trono» del Palazzo vescovile il restauro della tela raffigurante Maria Maddalena d’Austria, figura di assoluto rilievo per la nostra diocesi, in quanto è grazie ai suoi buoni uffici presso papa Gregorio XV che San Miniato ha potuto essere elevata a sede episcopale nel 1622.
Alla presentazione hanno partecipato, e preso la parola, il vescovo Giovanni Paccosi, l’avv. Giovanni Urti presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, il dott. Massimo Cerbai responsabile della Direzione regionale Toscana-Umbria di Crédit Agricole Italia, Simone Giglioli sindaco di San Miniato e la restauratrice Sandra Pucci.
Il lungo e complesso restauro della tela, effettuato proprio in coincidenza dei 400 anni dalla fondazione della nostra diocesi, è stato interamente finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e da Credit Agricole Italia, cui va il ringraziamento di tutta la diocesi di San Miniato.
«Il recupero di questo dipinto, nell’anno del Giubileo della diocesi di San Miniato, assume un significato simbolico tutto particolare», ha commentato monsignor Paccosi. «Il ritratto di Maria Maddalena d’Austria è collocato proprio all’ingresso del Palazzo vescovile, di fronte alla lapide marmorea che porta incisi i nomi di tutti i vescovi che hanno retto la diocesi in questi quattro secoli. Un dipinto dunque che dà come il benvenuto alle persone che arrivano in Curia. È grazie all’impulso della Granduchessa e all’accettazione di papa Gregorio XV, che ha potuto nascere a San Miniato una storia di Chiesa che si connota per un modo molto originale – tutto “sanminiatese” direi – di vivere la fede, e che sto imparando a scoprire in questo primo anno del mio episcopato. Il restauro è stato lungo e difficile e come vescovo non posso che ringraziare la restauratrice Sandra Pucci e coloro che hanno supportato economicamente l’operazione: la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e Crédit Agricole».