Pistoia

Alluvione, il vescovo di Pistoia Tardelli: “coordiniamoci per massimizzare gli aiuti”

In una lettera indirizzata al clero pistoiese, il Vescovo sottolinea la necessità di coordinamento: “L’estemporaneità rende inefficace anche quel poco che possiamo fare”

Sottolineare l’estrema gravità della situazione, toccata con mano con numerose visite sui territori alluvionati negli ultimi giorni, e la necessità di fare – concretamente – qualcosa per le migliaia di persone in estrema difficoltà.
Queste le linee guida del messaggio che il Vescovo di Pistoia, mons. Fausto Tardelli, ha indirizzato quest’oggi a tutto il clero della diocesi pistoiese.
“La tragedia che si è abbattuta su una parte consistente della diocesi – esordisce il Vescovo Tardelli nella lettera – ha colpito tutti noi e ci coinvolge in una testimonianza di affetto e solidarietà che ci fa davvero “camminare insieme” come ci siamo detti tante volte durante il processo sinodale in corso. Non sono parole: nella sventura sentiamo di essere un solo popolo di fratelli e sorelle e avvertiamo il bisogno di stringerci assieme e insieme affrontare i problemi che la situazione ci presenta”.

Andando poi sull’efficacia degli aiuti, il Vescovo ovviamente si rende conto che la Chiesa non possa “fare quanto invece può e deve compiere lo Stato e il sistema bancario. Però quel poco che possiamo fare, lo vogliamo fare tutto con generosità e con un grande cuore. E’ necessario per questo però che ci coordiniamo e non procediamo in ordine sparso. Vi prego di capire che l’estemporaneità e il far da sé in questo caso rende inefficace anche quel poco che possiamo fare. Dunque coordiniamoci senza disperdere energie e risorse. Abbiamo attivato due conti correnti: IT76A0503413800000000002795 (Banco BPM) IT62G0760113800001062220445 (Poste Italiane). Tutte le offerte in denaro siano depositate in questi conti della Caritas diocesana. Le offerte che si raccoglieranno sabato e domenica 18 e 19 prossimi ma anche tutte le altre che verranno a seguito di donazioni o iniziative varie”.

Indicazioni precise anche per gli aiuti non in denaro.
“L’eventuale raccolta di alimenti sia fatta invece – prosegue Tardelli – questa sì a livello parrocchiale, prendendo accordi diretti con i parroci delle zone interessate. Se ci fosse bisogno di indumenti, ci si rivolga al centro diocesano Mimmo. I parroci delle zone coinvolte nell’alluvione presenteranno alla Caritas i bisogni delle proprie popolazioni, i vari casi, tenendo conto di queste tipologie di situazioni: 1. Famiglie che hanno perso tutto o che comunque hanno avuto danni gravi all’abitazione in cui vivono; 2. Piccoli negozianti che hanno subito danni consistenti per la propria attività commerciale; 3. Imprese artigianali o aziende di piccole dimensioni che hanno serie difficoltà a riprendere l’attività; 4. Strutture parrocchiali danneggiate”.