Toscana
Dal primo gennaio non ci sarà più il logo Caritas sui cassonetti degli indumenti usati
Questo era il beneficio previsto per Caritas e non la distribuzione dei vestiti agli utenti dei centri di ascolto diocesani, che invece venivano sostenuti con altre forme di aiuto rese possibili anche grazie al contributo proveniente dalla raccolta degli indumenti usati.
Dal 2006, anno del primo accordo, fino a oggi, nel bando di gara per l’affidamento del servizio era specificamente indicato di destinare parte dei proventi derivanti dalla raccolta nel territorio pratese alla Caritas diocesana di Prato. Nel nuovo bando di gara predisposto da Ato Toscana Centro invece questa previsione non è contemplata.
«Per Caritas e per il territorio pratese si tratta di una grave perdita visto che quanto ricavato veniva ridistribuito in varie forme di aiuto alle persone con vari problemi che si rivolgevano ai centri di ascolto diocesani», commenta la Caritas diocesana di Prato, che aggiunge: «Continua invece la raccolta presso le varie parrocchie che poi effettuano la distribuzione alle persone in difficoltà scegliendo i capi ancora indossabili. Grazie a tutte quelle persone che in questi anni, con il loro comportamento virtuoso hanno conferito nei cassonetti bianchi gli indumenti, contribuendo così ad aiutare, attraverso l’azione della Caritas diocesana, tutte quelle persone in difficoltà che si sono rivolte ai centri di ascolto».