Toscana

Betori: serve un’ispirazione alta della politica, i cattolici devono dare il loro apporto

Un sistema di valori, ha proseguito Betori, «che è andato in frantumi in questi ultimi decenni, dopo aver alimentato il Paese in particolare negli anni della sua rinascita nel dopoguerra. Un sistema a cui la Chiesa cattolica aveva contribuito con il suo patrimonio di principi e soprattutto con la testimonianza e con l’opera di uomini e donne credenti di elevato spessore umano e di fede, come quelli che hanno onorato il cattolicesimo fiorentino nel secolo scorso. A quel patrimonio di elaborazione culturale, di progettualità sociale e di esemplarità dovremmo saper attingere ancora oggi».

Betori ha iniziato il suo intervento richiamando le parole del presidente della Cei, Gualtiero Bassetti: «La crisi è di sistema, è di visione, prima che del governo». «Condivido questa constatazione – ha sottolineato l’Arcivescovo di Firenze – che può costituire un utile orizzonte di lettura della situazione di oggi». Una situazione, ha ribadito, che interroga anche la Chiesa e il suo ruolo di «formatrice di coscienze» e di «promotrice di autentica umanità».

«Al di là delle logiche di schieramento e di potere – ha aggiunto – ciò che sembra mancare è un’ispirazione alta della politica, che nasca da una visione altrettanto alta del bene comune, che non può corrispondere alla media degli interessi contrapposti. A questa visione alta dobbiamo dare il nostro apporto. Non per cercare spazi di potere per il mondo cattolico, ma per far emergere dall’esperienza della fede un contributo di verità e di speranza che possa essere offerto alla considerazione di tutti. Usciamo dalle nostre logiche intraecclesiali e facciamoci maggiormente attenti al rapporto tra la fede e la storia, un confronto sempre da rinnovare, da Chiesa “in uscita”».