Racconta padre Athos Turchi: «Da quando, nel 1994, siamo entrati nello spazio della povertà, dell’ingiustizia, dell’emarginazione, dell’abbandono del popolo Guatemalteco che abitava il Petén, ci siamo sentiti trascinati nello stimolante mondo di tutte quelle persone e popolazioni che lottavano, pativano, ripartivano verso una emancipazione, verso l’affermazione di quella loro dignità umana calpestata da secoli di vessazioni e angherie. Le abbiamo affiancate, le abbiamo comprese, con esse abbiamo sposato quei valori che ogni popolo dovrebbe avere e che ogni stato dovrebbe promuovere e proteggere».La festa dunque è un modo per ringraziare le popolazioni del Guatemala «per averci ridato coscienza che vale la pena essere persone umane, ma solo quando l’impegno per i diritti e per gli ideali più grandi e più belli sono il diuturno oggetto della nostra volontà. Popolo del Guatemala, abbiamo pensato insieme a un mondo diverso, migliore, umano, senz’altro in modo molto differente: voi con la vostra vita quotidiana e noi di sostegno al vostro sforzo, ma uguali nel desiderio di vedere una umanità rinnovata nella giustizia e nella pace».L’invito dunque è a festeggiare «perché i 25 anni trascorsi nell’umanizzazione della vita, della società e di noi stessi è il percorso più bello e interessante che possiamo aver fatto insieme». L’obiettivo dell’associazione non è solo la raccolta di offerte: «è condivisione della vita altrui, è proposta di ideali con i quali vive e si identifica, è attuazione di valori umanitari, sociali e spirituali con tutte quelle persone che vivono il disagio delle ingiustizie, del disprezzo, dell’illegalità, e non se ne danno per vinti». Per il pranzo sociale è chiesta la prenotazione, telefonando ai numeri 3284097118 – 3381879885.