Toscana
Festa della Toscana, seduta solenne con Tajani. Mattarella: affonda radici in tutela dei diritti
«La festa della Toscana rappresenta una solenne occasione di riflessione sulla dignità dell’essere umano». Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Consiglio regionale toscano letto al teatro «La Compagnia» dal presidente dell’assemblea Eugenio Giani. «Questa iniziativa nel segno del contrasto alla pena capitale e ai trattamenti inumani o degradanti intende celebrare la secolare identità della Regione che affonda le sue radici nelle libertà comunali, confermandone la vocazione all’impegno per superare ogni discriminazione a tutela dei diritti inviolabili della persona». Per il capo dello Stato »la straordinaria scelta di civiltà del Granduca costituisce ancora un punto di riferimento al quale la Toscana si ispira per alimentare quel patrimonio di virtù civili testimoniato dalla sua storia». Dopo aver letto il messaggio di Mattarella, Giani si è poi rivolto ai numerosi giovani in platea, invitando le nuove generazioni a trasmettere i valori fondamentali della festa. «In Toscana, noi siamo stati i primi ad abolire la pena di morte nel mondo», tuttavia «nel mondo sono più di 4 mila le condanne a morte che vengono eseguite», e 1dei quasi 7 miliardi di persone nel mondo più della metà vivono in Paesi in cui ancora c’è la pena di morte».
Nella seduta solenne anche un fuori programma durante l’intervento del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. Nel suo discorso fa riferimento alla sua esperienza da commissario europeo ai Trasporti, quando promosse una direttiva per il trasporto aereo delle persone a mobilità ridotta e una rappresentante delle associazioni per la vita indipendente lo interrompe con un megafono, leggendo un intervento per sollecitare la necessità di maggiori risorse a favore dell’autonomia dei disabili. Poco dopo Tajani commenta: «È stato un onore, una delle cose più belle fatte da commissario europeo. E mi auguro che la vostra vita sia sempre più sostenuta a livello non solo europeo, ma anche nazionale e regionale. È una questione di libertà- sostiene-. Invito i ragazzi che sono presenti oggi in questo teatro a non dimenticare mai l’importanza di questa parola. Se si crede in questo valore si potrà fare molto di più nella vita».