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Nicaragua: ieri giornata di digiuno indetta dalla Conferenza episcopale. Domani si prega in tutta l’America Latina

Dopo la Giornata di digiuno proclamata ieri dalla Chiesa del Nicaragua, domani 22 luglio si terrà una giornata di preghiera promossa dal Celam, il Consiglio episcopale latinoamericano, l’organismo che riunisce tutti i vescovi dell’America Latina e del Caribe.

Dopo la Giornata di digiuno proclamata ieri dalla Chiesa del Nicaragua, l’invocazione e la vicinanza per il popolo nicaraguense si estenderanno domani a tutto il continente latinoamericano. La giornata di ieri è stata convocata una settimana fa dalla Conferenza episcopale del Nicaragua (Cen), nell’ambito di un mese di intercessione e preghiere decise di fronte alla situazione del Paese, alla repressione delle proteste popolari e alle uccisioni e violenze delle forze speciali filogovernative, che hanno finora provocato circa 370 vittime a partire dallo scorso 19 aprile. La Cen ha disposto che per un mese i giovedì siano dedicati all’adorazione eucaristica, i venerdì al digiuno, i sabati alla consacrazione al Cuore immacolato di Maria, le domeniche al rinnovo delle promesse battesimali. «Questi momenti di riparazione e intercessione – secondo i vescovi – sono un appello alla conversione per tutti, un tempo di riconciliazione con Dio, con noi stessi e con i nostri fratelli». In particolare, ieri al digiuno si è affiancata la preghiera di esorcismo a san Michele Arcangelo. La giornata aveva l’obiettivo di «essere un appello a tutti i nicaraguensi, specialmente agli agenti di polizia, ai militari e agli altri dipendenti pubblici e a tutti coloro ai quali la coscienza sta indicando di non continuare ad appoggiare in modo diretto o indiretto tutte queste situazioni che dipendono dal Governo o dal partito di governo», con l’auspicio che la riflessione li porti a prendere «le decisioni che la coscienza detta loro».

La giornata di preghiera di domani, domenica 22 luglio, è stata invece promossa dal Celam, il Consiglio episcopale latinoamericano, l’organismo che riunisce tutti i vescovi dell’America Latina e del Caribe, che ha espresso mercoledì scorso in un comunicato «vicinanza e solidarietà al popolo del Nicaragua e ai suoi pastori profeti di giustizia, di fronte alla drammatica e dolorosa crisi sociale e politica che lì si vive attualmente». A questa vicinanza si è aggiunta nei giorni scorsi quella di quasi tutti le Conferenze episcopali del continente.