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Portogallo: respinte 4 proposte di legge sull’eutanasia. I vescovi, «vittoria della vita e della democrazia»

Tutte bocciate dall'Assemblea della repubblica portoghese le quattro proposte di legge per la depenalizzazione dell'eutanasia. La soddisfazione della Conferenza episcopale portoghese.

Ieri a Lisbona i 229 deputati in aula hanno fermato, una dopo l’altra le iniziative legislative: la legge del partito ambientalista Pessoas-Animais-Natureza (Pan), rappresentato in parlamento con un solo deputato, è stata respinta con 116 contrari, 102 favorevoli e due astenuti; quella di Bloco de Esquerda (Be) con 117 contrari, 104 favorevoli e 8 astenuti, quella del Partito socialista (Ps) con 115 contrari, 110 favorevoli e 4 astenuti e la proposta del partito ecologista «Os Verdes» (Pev) con 117 contrari, 104 favorevoli e 8 astensioni. A decidere l’esito che è sempre stato dato per molto incerto, la libertà di coscienza che ha guidato il voto dei parlamentari socialdemocratici, spiegano i giornali portoghesi. Il pomeriggio di ieri si è concluso in Parlamento con un applauso «alla morte dell’eutanasia», scrive questa mattina «Pubblico» in un commento, anche se i quattro partiti avrebbero già dichiarato di voler tornare sull’argomento nella prossima legislatura.

«La Conferenza episcopale portoghese si congratula per il fatto che siano stati respinte le proposte di legalizzazione dell’eutanasia nell’Assemblea della Repubblica». È con una nota del segretario generale dei vescovi lusitani, padre Manuel Barbosa, che la Chiesa cattolica ha espresso la soddisfazione per l’esito della votazione in Parlamento che ha portato ieri alla bocciatura delle quattro proposte di legge per la depenalizzazione dell’eutanasia. È una «vittoria della vita», perché non la si dovrebbe mai «mettere ai voti» in modo da poterla togliere. È anche «una vittoria per la democrazia e per tutti coloro che si sono impegnati a difendere la vita», scrive ancora Barbosa, riferendosi alle numerose istituzioni della società civile, le associazioni di professionisti cattolici, le confessioni religiose che «si erano espresse congiuntamente contro l’eutanasia». Parole di riconoscenza anche per «il ruolo attivo» che «tutte le comunità cristiane e i loro pastori hanno svolto in questo processo di difesa della vita attraverso la preghiera e la consapevolezza». Riprendendo le parole del cardinale patriarca di Lisbona, Manuel Clemente, padre Barbosa rilancia la necessità di una «società solidale e palliativa in cui tutti si sentano protetti». «La vita», ricorda ancora Barbosa «è un bene assoluto e quindi deve essere assolutamente protetto e promosso».