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Ucraina: messaggio di Shevchuk per Giornata Indipendenza

"Non negoziamo i nostri territori” per “soddisfare le ambizioni dell’aggressore russo” ha sottolineato il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, in occasione dell’anniversario che si celebra il 24 agosto.

Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk

“Nel corso dei secoli, l’Ucraina è stata frammentata tra vari imperi, ognuno desideroso di appropriarsi delle parti del suo territorio. Tuttavia, la nostra nazione può autenticamente esprimere la sua identità solo abbracciando la sua integrità. Pertanto, non negoziamo i nostri territori”.

È quanto ribadisce Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, nel messaggio di questa settimana facendo riferimento all’anniversario dell’Indipendenza dell’Ucraina dall’Unione Sovietica avvenuta nel 1991 che si celebra il 24 agosto.

“Oggi stiamo riscoprendo e riaffermando una caratteristica fondamentale del nostro Stato indipendente ucraino: la sua integrità”, dice l’arcivescovo maggiore dei greco-cattolici che aggiunge: “L’idea di ottenere la nostra libertà e indipendenza cedendo una porzione del territorio ucraino per soddisfare le ambizioni dell’aggressore russo non rappresenta solamente un’utopia pericolosa, ma costituisce anche un mezzo per favorire la prossima aggressione del nemico e un incoraggiamento a persistere nell’oppressione nei nostri confronti”.

Shevchuk avverte: “Lo Stato ucraino libero e indipendente rappresenta una garanzia di pace non solo per la nostra nazione e i suoi cittadini, ma anche per l’intero continente europeo. Quest’ultimo costituisce un segno tangibile dell’integrità del diritto internazionale, una norma secondo cui il mondo dovrebbe essere governato dalla forza della legge anziché dalla legge del più forte. Ed è proprio per questa ragione che celebriamo la nostra Indipendenza”. Nel messaggio, l’arcivescovo rende quindi omaggio “alla memoria di tutti i nostri predecessori che hanno sacrificato le loro vite per la libertà della Patria” e rivolge una preghiera “particolare per coloro che oggi, a costo della propria vita, lottano per il diritto alla vita, alla libertà e a un proprio Stato indipendente sul campo di battaglia contro l’occupante russo”.