Toscana
Toscana, nascono meno bambini e non tutti scelgono di mandare i figli al nido
Nascono infatti meno bambini e non tutti scelgono di mandare i figli all’asilo, soprattutto ai nidi, anche quando potenzialmente qualche posto a disposizione in più ci sarebbe. Almeno in alcune zone.
Il rapporto è stato al centro stamani di un convegno nell’auditorium del consiglio regionale ma è disponibile naturalmente anche on line sulle pagine del sito della Regione Toscana. Sono inoltre scaricabili con dettagli zonali e comunali gli open data, pubblicati sulla piattaforma regionale Open Toscana (data set nidi e data set materne): una novità e uno strumento in più per chi deve programmare i servizi nelle singole aree.
Lo sottolinea anche l’assessore all’istruzione della Toscana, Cristina Grieco: “Conoscere i numeri e conoscerli fin nei dettagli dei singoli territori, perché la Toscana si conferma una regione molto variegata anche da questo punto di vista, è un valido aiuto per amministratori e operatori del settore”. La Toscana pubblica il rapporto oramai da tre anni, dal 2013. Altri, nei prossimi mesi, riguarderanno la scuola primaria e secondaria.
Ma la Regione non si limita solo a fornire strumenti di programmazione: la Toscana da sempre investe anche molto ed è stata protagonista pure di sperimentazioni nazionali. “Nonostante i tagli, che ci sono stati ed anche pesanti, siamo riusciti pure quest’anno a non ridurre l’impegno finanziario profuso – sottolinea l’assessore Grieco -, ricercando la qualità dei servizi, convinti che nidi e scuole dell’infanzia in grado di rispondere al più ampio numero di domande possano essere un aiuto per i genitori (e soprattutto le donne) che devono conciliare i ritmi del lavoro con quelli della famiglia ma anche il presupposto essenziale per il riconoscimento del diritto all’apprendimento dalla nascita per tutta la vita: un principio fissato dalla legge nazionale nel 2012 ma che in Toscana è stato codificato addirittura qualche anno prima”.