Toscana
Vino, in Regione prima riunione del «consorzio dei consorzi»: «Una rivoluzione»
“E’ davvero una bella iniziativa, che in meno di un anno è diventata realtà dal sogno che poteva sembrare” commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi. “Fare promozione tutti assieme è vera innovazione – aggiunge l’assessore all’agricoltura, Marco Remaschi -: è la strada giusta per promuovere la Toscana e i suoi prodotti senza che i campanili creino divisioni, decidendo insieme le strategie e utilizzando al meglio le risorse a disposizione, con l’obiettivo di creare anche occupazione”.
Per decenni i viticoltori hanno curato ciascuno i propri interessi e quelli delle denominazioni e dei territori di appartenenza. Il 9 marzo è nato A.vi.to, ovvero l’associazione de vini toscani Dop e Igp; la prospettiva è cambiata e l’imperativo è diventato fare squadra, contro la minaccia di ungulati e cinghiali ma anche per definire una strategia regionale di promozione di lungo periodo. “Forse si poteva fare prima, l’importante è averlo fatto” rispondono ai giornalisti Rossi, Remaschi e rappresentanti dei produttori.
Dentro ci sono i consorzi Vino Chianti e Vino Chianti Classico, che rappresentano il 66 per cento delle Doc toscane, Vino Brunello di Montalcino (4.6%) e Morellino di Scansano (4,7%), Vino Nobile di Montepulciano (3,8%) e poi il Consorzio per la tutela Vini Bolgheri, San Gimignano, Vini Maremma Toscana, Chianti Colli Senesi, Chianti Rufina, Montecucco, Vini Cortona, Chianti Colli Fiorentini, Vini Valdichiana Toscana, Vino Orcia e Valdarno di Sopra.
“Avere un unico interlocutore (o quasi) aiuta l’elaborazione di strategia e il confronto sulle politiche attuate – commenta Rossi – I nostri vini piacciono ma dobbiamo trovare il modo per essere ancora più presenti sui quei mercati”.
“Abbiamo la consapevolezza di aver fatto molto, ma che si possa fare ancora di più – conclude Remaschi – e far discutere e dialogare tra loro i consorzi è parte di questa strategia”.