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Consiglio europeo: avanti verso il Brexit. «Conseguenze economiche negative per il Regno Unito»

(Bruxelles) Il Consiglio europeo «si compiace dell’accordo raggiunto dai negoziatori sulle parti del testo giuridico dell’accordo di recesso concernenti i diritti dei cittadini, la liquidazione finanziaria, una serie di altre questioni relative al recesso e la transizione». Lo si legge nelle Conclusioni del Consiglio europeo, che in mattinata ha affrontato il nodo del Brexit. 

Il Consiglio «ricorda che su altre questioni deve ancora essere trovato un accordo e che i negoziati potranno progredire solo a condizione che tutti gli impegni assunti finora siano pienamente rispettati, e si compiace al riguardo delle garanzie scritte fornite dal primo ministro May, in particolare per quanto concerne la questione dell’Irlanda/Irlanda del Nord». «Chiede di intensificare gli sforzi sulle rimanenti questioni concernenti il recesso e sulle questioni relative all’applicazione territoriale dell’accordo di recesso, in particolare in relazione a Gibilterra, e ribadisce che nulla è concordato finché tutto non è concordato». Il Consiglio europeo «ribadisce la determinazione dell’Unione ad avere un partenariato quanto più stretto possibile con il Regno Unito in futuro. Tale partenariato dovrebbe riguardare la cooperazione commerciale ed economica nonché altri settori, in particolare la lotta al terrorismo e alla criminalità internazionale, come pure la sicurezza, la difesa e la politica estera».

La parte relativa al Brexit occupa 6 pagine delle Conclusioni del summit. Vi si legge ancora: «Al tempo stesso, il Consiglio europeo deve tenere conto delle posizioni del Regno Unito, espresse a più riprese, che limitano la portata di detto partenariato futuro. La mancata partecipazione all’unione doganale e al mercato unico produrrà inevitabilmente attriti in ambito commerciale. Le divergenze nelle tariffe esterne e nelle norme interne, nonché l’assenza di istituzioni comuni e di un ordinamento giuridico condiviso, rendono necessari verifiche e controlli a difesa dell’integrità del mercato unico dell’Ue e del mercato del Regno Unito, il che avrà purtroppo conseguenze economiche negative, in particolare nel Regno Unito».