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Ue: bilancio pluriennale, le proposte della Commissione

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha presentato oggi le proposte per il bilancio pluriennale. Il prossimo passaggio è la riunione informale dei capi di Stato e di governo del  23 febbraio.

(Bruxelles) «I bilanci non sono semplici esercizi di contabilità: riflettono le nostre priorità e la nostra ambizione. Traducono il nostro futuro in cifre. Quindi innanzitutto parliamo dell’Europa che vogliamo. Poi gli Stati membri devono sostenere le loro ambizioni con le risorse finanziarie adeguate». Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, introduce con queste parole le proposte avanzate oggi dall’esecutivo di Bruxelles «per un nuovo e moderno bilancio a lungo termine dell’Ue in grado di realizzare efficientemente le priorità dell’Unione dopo il 2020».

La discussione verte, in sostanza, attorno al Qfp – Quadro finanziario pluriennale –, ossia la cornice contabile entro la quale, nel periodo 2020-2027, si devono svolgere le politiche comunitarie. Un passo essenziale, quello del Qfp, sulla base del quale vengono poi modellati i bilanci Ue annuali e quindi i relativi investimenti e le spese dell’Unione.

«Se da un lato noi tutti dobbiamo renderci conto che per questa prossima discussione lo status quo non è la soluzione – aggiunge Juncker –, dall’altro sono fermamente convinto che possiamo trovare la quadratura del cerchio e raggiungere un accordo su un bilancio in cui tutti siano beneficiari netti». La proposta del Qfp verrà a inizio maggio dalla stessa Commissione, per poi passare la parola a Parlamento e Consiglio Ue, le due autorità di bilancio dell’Unione. La proposta di oggi è adottata in vista della riunione informale dei capi di Stato e di governo programmata per il 23 febbraio che si occuperà anche di questo tema.

«Nel discutere sul livello di ambizione dell’intervento dell’Ue in settori come la protezione delle frontiere esterne, il sostegno a una vera Unione europea della difesa, il rafforzamento della trasformazione digitale dell’Europa o l’aumento dell’efficienza delle politiche agricola e di coesione dell’Unione, è importante che i leader si accertino delle implicazioni concrete delle loro scelte in termini di finanziamenti a livello comunitario». La sottolineatura viene dalla Commissione, e accompagna le proposte avanzate oggi in materia di Quadro finanziario pluriennale. «È esattamente questo l’obiettivo che il contributo odierno della Commissione cerca di raggiungere quantificando l’impatto finanziario delle diverse scelte programmatiche possibili». Non si tratta quindi delle proposte della Commissione sul Qfp, che giungeranno invece a inizio maggio, bensì «scenari delineati sulla base di idee presentate nel dibattito pubblico e finalizzati a orientare la riflessione, a stimolare la discussione e a fornire una solida base fattuale per operare le scelte importanti che ci si prospettano».

Nella loro riunione del 23 febbraio i leader dell’Unione europea discuteranno di come garantire che le priorità che hanno fissato per l’Unione il 16 settembre 2016 a Bratislava e il 25 marzo 2017 nella dichiarazione di Roma possano essere adeguatamente finanziate e quindi trasformate in realtà. «Fissare priorità comuni e dotare l’Unione dei mezzi per attuarle sono elementi tra loro inseparabili», sottolinea la Commissione in una nota diffusa oggi al Berlaymont di Bruxelles.