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Afghanistan: attacco all’ufficio di Save the Children a Jalalabad

Un commando armato ha attaccato stamani la sede della Ong a Jalalabad City, capoluogo della provincia orientale afghana di Nangarhar, causando un bilancio provvisorio di almeno due morti e 14 feriti.

«Siamo devastati dalla notizia dell’attacco all’ufficio di Save the Children nella città di Jalalabad, in Afghanistan, dove questa mattina un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nel nostro compound». Lo scrive in una nota l’organizzazione, precisando che l’attacco è avvenuto intorno alle ore 9 locali, l’alba in Italia. «La nostra prima preoccupazione è la sicurezza del nostro staff. Siamo in attesa di ricevere ulteriori informazioni dal nostro team e, considerando che la situazione è ancora in fase di evoluzione, non siamo al momento in grado di fornire ulteriori informazioni».

Secondo le prime informazioni, un commando armato ha attaccato oggi la sede della Ong a Jalalabad City, capoluogo della provincia orientale afghana di Nangarhar, causando un bilancio provvisorio di almeno due morti e 14 feriti. Un kamikaze si è fatto esplodere all’ingresso dell’edificio che ospita l’organizzazione, permettendo al commando di penetrare all’interno. Tre dei cinque membri del commando sono stati uccisi. Altri due militanti si sono trincerati nel terzo piano dell’edificio dove è bloccato un numero imprecisato di dipendenti dell’Organizzazione. I talebani afghani hanno sostenuto di non avere alcuna responsabilità nell’attacco armato e questa smentita lascia pensare ad una azione dell’Isis.

Save the Children lavora in Afghanistan dal 1976 in 16 delle 34 province del Paese. L’Organizzazione realizza progetti per la protezione dell’infanzia, progetti di educazione, salute e nutrizione, interventi per contrastare e prevenire la povertà delle famiglie e dei bambini, e di risposta alle emergenze, grazie ai quali sono raggiunti oltre 700.000 bambini.